sabato 29 dicembre 2012

L'importante è finire

       Anche se può essere molto doloroso, non c'è niente di più corretto, quando un rapporto umano si è bloccato e non va più avanti, che prendere atto del fatto che, in natura, nulla rimane fermo e uguale a se stesso, per cui, se non si va avanti, si va necessariamente indietro.
       Credo che mi sia stata offerta, a suo tempo, una via di fuga reputata dignitosa dalla controparte, in cui sarei morto a una persona e a una relazione, comunque la si volesse definire, conservando un vuoto simulacro della medesima, tanto per salvare la faccia (e magari per salvaguardare anche qualche interesse materiale...).
       Non l'ho potuta né voluta accettare. Sarei stato ostaggio di decisioni altrui. Sarei stato ciò che altri volevano che fossi. Soluzione del tutto impossibile, per me.
       Mi si voleva in un ruolo residuale e strumentale, in cui avrei potuto giovare, ma non gioire. Un ruolo da ometto, da "brava persona", da sconfitto che si rassegna ad accettare il proprio destino.
      Ma, per quanto mi riguarda, le uniche sconfitte che conosco sono quelle che ri-conosco. E io, nel caso di specie, non riconosco proprio niente. Non ho la personalità per fare il soggetto residuale. Mi si voleva condannato ad un'esistenza catalettica. Ho scelto la morte, di tutto e di tutti. Mai mi sarei potuto acconciare a un ruolo da babbeo. Non fa per me. Sono morto, e va bene così. Nessuno mi ricorderà, e va bene così. Meglio NON essere ricordato, o ricordato con ludibrio, che essere ricordato come una brava persona, un omuncolo di quelli che, dove li metti, stanno. Belle statuine di cui ricordarsi se servono. Persone "serene", "ragionevoli", incapaci di odiare, di nutrire passioni, di vendicarsi e magari persino di godere delle sodomie di cui fatte oggetto...!
      Nessuno mi prenderà per i fondelli facendomi credere che sono vivo. No, per quella persona sono morto, e va bene così. Mi si potrà odiare, ma compatire giammai. L'importante è finire, e io sono finito in bellezza. Ho avuto - e fatto avere... - il mio Goetterdaemmerung. Nessuno è riuscito a fare di me un soprammobile, da spolverare ogni tanto, quando fa comodo. Conservo un forte senso del tragico, io. So cosa si deve fare per andare a cercare - e trovare - "la bella morte", che - e mi permetto di ricordarlo ai pugnalatori di ogni tipo - per me è vita.

                                                                                                      Piero Visani

Nessun commento:

Posta un commento