mercoledì 27 febbraio 2013

Sospensione temporale

      Non so se capiti anche a voi, ma per me il tempo ha una dimensione dinamica, non statica. Ci sono momenti della vita, o della giornata, in cui i minuti paiono correre affannosi e altri in cui tutto tende a rallentare, fino quasi all'immobilità.
      Da una decina di giorni a questa parte, pur in mezzo a moltissimo lavoro e a crescenti impegni, pur in presenza di qualche piacevole novità sul piano personale, il mio tempo si è come rallentato, fino a fermarsi. C'è come una voce interiore che mi spinge a riflettere, a pensare, ad analizzare, a speculare. E così mi sono quasi fermato. Intendiamoci, continuo a fare tutto come prima, più di prima, ma il mio tempo interiore si è come fermato, stabilizzato, sospeso.
       Sto riflettendo molto. Penso a me stesso, alle cose che ho fatto e sto facendo, alle scelte che ho compiuto, alle decisioni che ho preso. La mia esistenza mi appare un po' scialba e noiosa. Gradevole, ricca di inattese svolte positive, ma un po' priva di krisis, di trasformazione creativa.
       Mi sento appagato, per certi versi, ma statico. C'è poca adrenalina, molta prevedibilità; poca o punta avventura. Come se stessi vivendo in un limbo, in una condizione "limbale".
       Sto bene, ma l'interrogativo che si agita nel mio profondo è: "mi piace davvero stare bene"? Dove sono gli stimoli, la ricerca, gli spunti?
       Ho trovato un po' di gioia, questo sì, grazie a una serie di circostanze fortunate. Ma mi manca una missione, e dovrò trovarmela alla svelta. Meglio ancora se sarà una mission impossible. Voglio rimanere fedele a me stesso, non modificare la mia identità. Intendo rimanere una persona interessante, un intellettuale cerebrale e stimolante. Non desidero scivolare nella banalità. Comprimo ulteriormente il mio tempo libero, per pensare di più. Per mia fortuna, ho trovato una persona molto interessante, con la quale dialogare. Tuttavia, siamo ancora in fase di studio; ci stiamo analizzando, "pesando". E' una persona di vivida intelligenza, ma comprensibilmente ancora diffidente. Certamente si sta interrogando su di me. Mi viene da sorridere: in una maniera o nell'altra, suscito sempre così tanti interrogativi... Nella prossima vita, spero di nascere totalmente idiota, così avrò un vasto pubblico femminile, e con le difese abbassate. Mi viene inevitabilmente in mente il monologo di Trainspotting: "sarò un pezzo di merda! Sarò come voi!". L'affinità mi aiuterà nella conquista...

                                Piero Visani

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