venerdì 1 febbraio 2013

Tu chiamale, se vuoi, emozioni

       Giornata infernale, di lavoro "matto e disperatissimo". I livelli di impegno che si devono profondere oggi per fare qualsiasi cosa sono incredibilmente superiori a quelli di un tempo, e non ci si può sottrarre, pena la totale emarginazione dal mercato. Per fortuna, il mio Gruppo sta crescendo, giorno dopo giorno, grazie all'impegno di tutti i partner e ai nuovi alleati potenziali che, animati da forte interesse, si stanno avvicinando a noi, forse colpiti dal nostro straordinario attivismo.
       Sento di essere vicino a una svolta, tanto a livello professionale quanto personale. Un biennio di speranze, di impegno, di enormi quantità di energia profuse in una relazione difficile, si sta chiudendo, nei modi poco piacevoli cui ho talvolta fatto riferimento in queste pagine. Giorno dopo giorno, gli scenari stanno cambiando e le molteplici cose da fare a livello professionale, a ritmi intensissimi, mutano anche il mio animo. Ho molto poco tempo da dedicare a me stesso, poco tempo per pensare.
        Devo necessariamente guardare avanti, travolto da mille impegni, ma al tempo stesso - come canta Paolo Conte ne "Gli impermeabili" - devo "pensarci su, pensarci su". Per cercare nuovi stimoli, per capire in quale direzione andare, per evitare nuove esperienze castranti.
        Come sempre, sono alla ricerca di emozioni, di adrenalina, di inquietudine, di vita. Non cerco distraenti serate con gli amici, attività per dimenticare il malessere di vivere o una vita vuota. Cerco persone interessanti, realmente interessanti, con cui intrecciare un dialogo fecondo. E mi auguro di non sbagliarmi nuovamente, di non incorrere in un nuovo e tragico errore di valutazione, dal quale farei certamente fatica a riprendermi. Persone in cerca di emozioni come me, ma di emozioni vere, non di surrogati o di contatti "a sovranità limitata". Voglio tutto, come sempre. Nutro sempre la speranza di incontrare persone come me, "al di là del bene e del male". Spero troppo? Forse. Ma insisto nel ricercare la grandezza, perché la piccineria, la meschinità, "il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto, l'ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto", li ho già incontrati troppe volte.
       Io, dello "stare con il torto" sono un habitué, convinto. Mi piacerebbe, per una volta, volare al di sopra dei perbenismi. Non sentirmi dire "questo non si fa, questo non si può, a questo non sono interessata, questo lo faccio a ogni passaggio della cometa di Halley...". Mi piacerebbe, per una volta, poter volare al di sopra delle chiusure, quali che siano, per un percorso comune di scoperta.
       Non penso davvero che ce la farò, ma sono sempre me stesso, con il mio carico di sogni e chimere, ben deciso a realizzarli. Pronto a farmi amare per un po' e a farmi odiare per sempre solo perché, nel ricercare un'emozione, sono sempre stato coerente. E' un'ostinazione che raramente viene perdonata. Ma ho le spalle larghe, io, pur se un poco curve. Farmi deflettere dai miei proponimenti è estremamente difficile. E non smetterò mai di cercare una persona interessante, capace di darmi un'emozione. Dopo tutto, anche ex post, quel suo dono mi rimarrà per sempre.

                                                Piero Visani

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