martedì 2 aprile 2013

Economicidio

      Si allunga, giorno dopo giorno, la lista ormai lunga di quanti, vistisi economicamente perduti, decidono di suicidarsi. Per loro, per naturale transizione, il Rigor Montis diventa, in un colpo solo, il Rigor Mortis.
       Quello che sta producendo l'Europa dei burocrati, degli usurai, dei finanzieri e dei banchieri è una "macelleria sociale" che farebbe impallidire chiunque, se avesse senso della vergogna e non avesse stipendi da milioni e milioni di euro l'anno.
       Il costo umano della democrazia liberale, uno dei regimi politici che è riuscito ad occultare meglio di altri il proprio volto omicida, affamatore e infame, comincia a palesarsi in tutta la sua chiarezza.
       Capisco il dramma di queste persone ormai private persino della speranza, costrette a vivere per pagare le tasse e i debiti fatti da altri. Dico solo che, se capitasse a me una situazione del genere, non farei a nessuno il regalo di suicidarmi. Diciamo che, se proprio dovessi morire, beh, quello non è certo il modo che sceglierei, e comunque mai in solitudine, ma, semmai, in buona compagnia.
        E' triste, è tragico, è terribile, ma l'augurio è che, con questi suicidi da disperazione, qualcuno possa finalmente cominciare a comprendere che la democrazia liberale è un totalitarismo come gli altri, solo più raffinato, più subdolo, più sofisticato, più evoluto. E' totalitarismo "dolce", invece che totalitarismo "duro", ma sempre totalitarismo è. Non penserete mica che andare a votare ogni tanto, per liste messe assieme esclusivamente dai partiti e per poi vedere che il vostro voto è aggirato dalle decisioni della presidenza della Repubblica sia un esercizio di democrazia, di libero arbitrio. Non è altro che l'ennesima, repellente vergogna.
       Si parla sempre - giustamente - dei due marò svenduti all'India per un piatto di lenticchie e per pura viltà dei nostri governanti. Guardate che in Italia ci sono decine di milioni di marò. Siamo noi. Non vestiamo la divisa di un'unità gloriosa, siamo solo noi stessi, ma siamo stati venduti dalla nostra classe dirigente attuale al mondialismo, al globalismo, ai grandi potentati della finanza usuraria. Come a loro, i governanti ci dicono "state buoni, siate disciplinati, abbiate senso dello Stato!". Loro, nel frattempo, lo Stato se lo sono venduto alla Germania merkeliana e presto ci deprederanno di quel poco che ci rimane, con nuove tasse e qualche megaprelievo forzoso.
       Tuttavia - lasciatevelo dire da una persona altamente irrazionale come il sottoscritto - non c'è popolo più pericoloso di quello con le spalle al muro, con più nulla da perdere, senza alcuna speranza se non quella della morte. Quando raggiungi quella condizione, sei pronto a tutto e puoi fare tutto. A quel punto, comincia veramente ad interessarti l'unica cosa che ormai conta: rendere con gli interessi, con ampi interessi, quello che ci hanno fatto coloro che ci hanno ridotto così. Io l'ho sempre fatto, in tutte le mie questioni di vita e, anche se c'è molta gente che mi vuole male e si sta ancora leccando le ferite che le ho inferto, diciamo che un po' mi rispetta (poco) e un po' mi teme (molto). E' una buona ricetta, no?, quella di rimandare al mittente le piacevolezze di cui siamo stati oggetto. Non ti amano, ma fai paura e cominciano a trattarti con le dovute cautele, o ti ignorano, o fuggono. E così si riprende a vivere, se ci si è fatti rispettare.

                     Piero Visani

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