sabato 27 aprile 2013

La cura

     Non credo di aver amato più di cinque o sei donne, in vita mia. Ma quelle che ho amato, le ho amate davvero. In forme diverse, ma tutte con estrema intensità e partecipazione, come è tipico di un soggetto come me, intenso e partecipe.
      Forse nessuna mi ha ricambiato davvero, come avrei voluto io, e nessuna di coloro che sanno che le ho amate deve pensare di risultare, in questo post, superiore alle altre, o più recente, o più importante. Non faccio graduatorie. Ciascuna ha rappresentato molto per me. Sarei felice se fosse successo anche l'inverso, ma temo davvero di no. Gli uomini sognatori e passionali non hanno mai un rapporto realmente felice con le donne, per profonda diversità di universi di riferimento. Come puoi illustrare a soggetti mediamente tellurici che sopra di loro c'è il cielo? Più insisti, più si stancano...
      Tuttavia, qualunque parola risulterebbe, in questo contesto, soverchia, superflua e superba. A queste donne, che non credo proprio che mi leggano (ed è molto meglio così), regalo il testo de "La cura" di Franco Battiato, una canzone ricca di splendide parole, che è quasi un manifesto programmatico dell'amore, così come lo intendo io.
 
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce
per non farti invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.
Vagavo per i campi del Tennessee
(come vi ero arrivato, chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.

Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza.
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
Ti salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...
io sì, che avrò cura di te
 
     Credo che quasi nessuna delle donne che ho amato abbia mai realmente compreso tutto questo, probabilmente perché non sono granché bravo nello spiegarmi e nel farmi capire, e tuttavia, ogni volta che ho amato, io sono stato così. Poi naturalmente sono finito nel tritacarne dell'omologazione, ma quella è una mia sfortuna: io penso che tutte le donne siano diverse e le valuto ponendole in una precisa scala di valori, che mi fa considerare alcune molto importanti e altre assolutamente trascurabili (dal mio punto di vista, sia chiaro). Purtroppo, ho sempre incontrato donne che ritenevano che tutti gli uomini fossero uguali e intercambiabili, e che pensavano che io valessi molto meno di altri. Rispetto il loro giudizio e le loro scelte, ma naturalmente, ogni volta che ho visto in azione tale meccanismo di omologazione, tutto è finito, tra noi. Se sono considerato un uomo uguale agli altri, me ne vado via io, prima ancora di essere "liquidato". L'amore è importante, importantissimo, ma pure il rispetto di sé lo è.
 
                                             Piero Visani

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