martedì 23 aprile 2013

You give me a reason to live

      Sì, è così. Amo le esploratrici e, quando ne trovo una, non me la posso proprio lasciar sfuggire. Sì, come ho scritto stamane, quella che ho trovato non è perfetta. Intellettualmente non perfetta. Perché, per il resto...
       E poi io amo le donne curiose, curiosissime. Le più gatte tra le gatte. Quelle che sornione fingono di fare quello che vuoi tu. E fanno (e ti fanno fare) tutto quello che vogliono loro.
       E' un gioco, ma un gioco divertente, libertino, dove l'unica parola off limits è "rinuncia". Quella, nessuno di noi due la sopporta. Tu sia benedetta, carissima tra le donne non astinenti!
       Ieri sera stavo per rompere, per noia, ma stamane ho dovuto ammetterlo: "honey, you give me a reason to live!"
       Poche donne amano il rischio, perché la loro natura tellurica glielo impedisce. Ma, quando se ne trova una, meglio coltivarsela. Nasce un gioco di specchi divertentissimo.
       In effetti, eravamo al limite della rottura, ma lei, pur di fronte a una mia risposta tranchant, ha saputo rilanciare. Amo molto quelle che sanno rilanciare. Finora, nel piccolo wargame che abbiamo iniziato, avevo rilanciato sempre io, attratto dalla di lei bellezza. Ora, in fase di rottura totale, o quasi, ha saputo rilanciare lei. Chapeau! Segno che un po' la cosa le interessa, altrimenti sarei finito nell'ennesimo cassonetto (sono un habitué dei medesimi...).
       Bene, spero proprio che ci sarà da divertirsi. Intanto - per dirla con Crozza che imita Maroni - l'atmosfera tra noi si è "de-cri-stia-niz-zat-ta". Niente rinunce, niente sensi di colpa, niente ALT, niente marce indietro, niente stop and go!. Ma sogno o son desto? Ma davvero sta toccando a me questa fortuna?
        E volete che mi lasci scappare una "puledra irlandese" con voglia di giocare? Non sia mai!
 
                                 Piero Visani

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