lunedì 6 maggio 2013

Quella carezza della sera

       Voglio dedicare questa canzone a mio padre. A lungo, non abbiamo avuto un rapporto facilissimo e io ho capito tardi, troppo tardi, che lui non aveva le caratteristiche umane ed esperienziali per comprendere il mio rigido radicalismo. Però sentivo il suo affetto e l'ammirazione che nutriva per un figlio come me, di cui talvolta si chiedeva - alcuni parenti mi sono testimoni - se fossi davvero figlio suo.
       Forse, se mi vedesse adesso, capirebbe che le affinità ci sono, e sono forti. Mi è mancato molto quando ero relativamente piccolo, e lui era spesso via per lavoro. Ma certo non gli rimprovererò questo.
        In questa sera piena di ricordi agrodolci, ma più agri che dolci, voglio ricordare anche lui, forse perché è stata una delle persone che più mi ha voluto bene. Mi manca, ma può stare certo che io e Umberto, quando sarà il suo turno, terremo alto il nostro cognome, anche per lui. E' forse una delle poche cose che sappiamo davvero fare, tenere altro il nostro cognome, dunque ci può contare.
 
                         Piero Visani
 
 
 
 

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