martedì 21 maggio 2013

Stargate

       Ci spero tutti i giorni. Spero di poter trovare anch'io una Stargate, come nell'omonimo film di Roland Emmerich (1994). E, poiché mi sento nella condizione descritta in questa nota canzone di Franco Battiato,

Vivo come un cammello in una grondaia
in questa illustre e onorata società!
E ancora, sto aspettando, un'ottima occasione
per acquistare un paio d'ali, e abbandonare il pianeta,

           vorrei veramente che questa Stargate fosse il paio d'ali che mi si offre per abbandonare il pianeta.
           Non ne posso più, mi sento tradito da tutto e da tutti, fatto oggetto di responsabilità non mie, costretto a vivere in un Paese dove devo contribuire a mettere a posto conti che non ho minimamente alterato io, visto che non ho rubato proprio niente.
           Reagisco, perché devo farlo, perché devo fare fronte ai miei doveri, perché così mi impone la mia etica. Ma non ne ho voglia e non ci credo più. Mi attengo all'adempimento dei miei obblighi esistenziali, ma questo non è vivere, è vegetare.
          Cosa c'entro io in tutto questo? Sono un rifiuto umano, lavorativo, esistenziale. Sono uno schiavo, un suddito dell'Europa dei mercanti. Tuttavia, se pensano che mi suicidi, come sta facendo molta gente, si sbagliano di grosso. Farò il "cattivo maestro", come dicono loro. Mi eserciterò in uno dei compiti che amo di più: insegnare ai giovani la via del riscatto.
          Non mi arrenderò mai. Sono spezzato dentro, questo sì, ma se qualcuno pensa che questo sia sufficiente a farmi abbandonare il combattimento o ad accettare la sconfitta, allora sorrido: non mi conosce. Non conosce la mia tradizione etica. Non conosce la mia estetica. La guerre de la révolution doit etre faite avec colère. E la faremo. E insegneremo ai giovani a farla.
 
                         Piero Visani

Nessun commento:

Posta un commento