lunedì 10 giugno 2013

A Day in the Life

       Che cosa si ricorda, di un singola giornata, al di là degli eventi che possono averla segnata, in positivo o in negativo? Io tendo a ricordare essenzialmente gli incontri con le persone, ovviamente, ma anche stimoli intellettuali, musicali, emozioni. Ogni giornata per me è un immenso contenitore di segni e simboli, di cui, verso notte, tendo a tracciare un quadro, per rielaborarli.
        Non ritengo che le singole giornate, prese nella loro individualità, possano essere considerate simboliche, ma mi piace pensare a eventi che, nel corso delle medesime, si siano sviluppati in modo tale da lasciare dentro di me gradevoli sensazioni.
         Della giornata di oggi, ad esempio, ricordo la positiva valutazione che un mio lettore ha inteso cortesemente comunicarmi, relativa a un mio post che gli è piaciuto parecchio. Ne sono stato lieto, perché ovviamente si scrive - e molto, come scrivo io - per avere dei lettori. E saperli attenti, con cura dei particolari, a un autore non può che far piacere.
         Poi mi ricordo la simpatica conversazione telefonica con una nuova collaboratrice, donna piacevole e concreta, che spero potrà giovare molto al mio lavoro.
          E infine ricordo - e come non potrei - la splendida "puledra irlandese" che ho incrociato due giorni fa, che mi auguro possa riportarmi in breve ad amare un po' di più la vita. In verità, non l'ho vista, oggi, ma le ho mandato due e-mail, brevi e discrete, tanto per dare un segno di me.
          In linea teorica, dovrei aver problemi a scrivere, visto che molti mi dicono che scrivo troppo. Però a me la dimensione dello scrivere piace assai e - se devo essere sincero - non ho mai perso un'amicizia, "affettuosa" o meno che fosse, semplicemente per la mia presunta grafomania. Semmai, in un unico e recente caso, la grafomania è stato uno dei tanti capi di accusa che mi sono stati imputati, ma ritengo si sia trattata di un'accusa pretestuosa, uno dei tanti espedienti possibili per togliermi di torno. E ovviamente comprendo bene la cosa e mi scuso. Non volevo saturare alcuno e in effetti, quando mi è stato detto esplicitamente che davo fastidio, ho subito smesso (di scrivere e di rimanere in circolazione).
           Sempre in linea teorica, non avrei nemmeno bisogno di corteggiare questa signora, ma è un fiorellino talmente splendido che un po' di eleganza vecchio stile non guasta. E poi, come sempre, il mio interesse punta diritto alla sua psiche, al suo animo, alla sua mente. Voglio conoscere anche quei segreti, voglio capire, voglio esercitare la mia arte maieutica.
           Vedo possibile la nascita di una bella relazione e gradirei molto che si delineasse come piace a me: l'intima scoperta di due anime. Che è molto più bella, più importante e decisiva di quella di due corpi. Ho bisogno di qualche sorriso. Non mi sento e non sono un criminale. Sono solo un uomo che ha visto franare malamente un investimento esistenziale in cui aveva creduto molto. Ho elaborato il lutto e ora sono pronto a riprendere il mio cammino. Se come maieuta nell'ultimo caso ho fallito clamorosamente, non penso proprio che fallirò sempre. Cercare donne uniche rimane una delle mie attività preferite. Farglielo capire e tirare fuori il meglio che hanno dentro di sé rimane una gioia impagabile. E' il mio omaggio alla bellezza, esteriore e interiore. Talvolta non viene proprio compreso e ci rimango davvero male, a essere buttato via, ma dovrei desistere per questo?
 
                                 Piero Visani

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