lunedì 10 giugno 2013

"Sorridi, sei su 'Scherzi a parte'"!

        Per un lungo periodo, da bambino fino all'adolescenza, mio figlio Umberto è stato un appassionato spettatore della trasmissione televisiva "Scherzi a parte". Gli piacevano quegli scherzi grotteschi, spesso palesemente posticci, che si concludevano con il beffardo invito, rivolto alla malcapitata vittima di turno: "Sorridi, sei su 'Scherzi a parte'!". Io seguivo quelle trasmissioni insieme a lui, cercando di smontarne i meccanismi comunicativi, come faccio d'abitudine con tutto ciò che vedo.
        Mai avrei pensato - devo francamente ammetterlo - che un giorno sarei stato protagonista di una vicenda di quel tipo e che, sul più bello, qualcuno mi avrebbe detto, svelandomi un inganno che io non avevo minimamente percepito: "Sorridi, sei su 'Scherzi a parte'!".
        Quando mi è capitato, debbo confessare che, proprio come alcuni malcapitati "ospiti" di quel programma, non l'ho presa benissimo e mi sono discretamente infuriato. Tuttavia, a mia discolpa devo dire che, avendo io uno spirito molto sportivo, dopo aver accusato il colpo ho pensato che, in definitiva, la cosa migliore da farsi era organizzare a mia volta uno scherzo analogo, in modo da rendere la pariglia - questo sì - ma in forma allegra, ludica, giocosa, in modo da poterci divertire contemporaneamente un po' tutti...
         Inoltre, essendo stato oggetto di uno scherzo ben riuscito a livello personale, ho pensato che non valesse la pena agire a mia volta su quel piano, dove era evidente che non contavo alcunché, per cui ho preferito muovermi a livello professionale, dove a un certo punto ho avuto l'ideuzza carina e divertente di mostrare a una partner che la società cui si era dato vita insieme altro non era che un bel riuscito scherzetto ai suoi danni, che ora era destinato a concludersi, con la società che andava da una parte e lei che veniva (come posso dire?) "sospinta" dall'altra... Ma, per reciprocità, le ho formulato a mia volta l'esortazione tipica e topica del programma: "Sorridi, sei su 'Scherzi a parte'!". Dopo tutto, nient'altro che di un garbato scherzo si trattava!
          Proprio come me, pare non averla presa benissimo... Ma a me ormai l'arrabbiatura è passata e  mi vengono persino in mente quei proverbi di antica saggezza popolare, tipo "chi di spada ferisce, di spada perisce". Ma sono un po' troppo truci, poco adatti ai tempi del "politicamente corretto". Meglio, molto meglio dire: "Sorridiamo, siamo stati entrambi su 'Scherzi a parte'!". E tutto finisce lì, con una gran risata collettiva. Del resto, non si dice forse che risus abundat in ore stultorum...?
 
                                            Piero Visani

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