sabato 27 luglio 2013

La cartina di tornasole

       L'amicizia è una cosa seria, molto seria, e in effetti sono solito definire "amici" quelli che lo sono davvero, mentre le persone che conosco, ma con cui non ho un rapporto personale piuttosto stretto, preferisco definirle "conoscenti".
       Quando una persona è mia amica, non è un "amico di Facebook". Non perché non si possa essere amici su FB, ma perché l'amicizia vera richiede conoscenza personale, comuni frequentazioni, spesso una convergente visione del mondo. Non a caso, quando si è amici, lo si è per sempre. Intendiamoci, può benissimo capitare di litigare con un amico, anche di non parlarsi o non vedersi più per una maggiore o minore quantità di tempo, ma, se era un amico vero, prima o poi ci si incontrerà e non ci sarà nemmeno bisogno di fare la pace. Sarà un gesto spontaneo corrersi incontro e abbracciarsi.
       Lo sto scoprendo in questi giorni, con estrema soddisfazione, su Facebook, e noto che tutte le persone di cui sono stato e sono amico hanno una parola buona per me, un gesto carino, una evidente gioia di incontrarmi nuovamente dopo tanto tempo. E hanno anche voglia di incontrarmi di persona, non solo in rete.
       Non posso astenermi dal mettere a confronto questi comportamenti, così spontanei e veri, con certe dichiarazioni di amicizia destinate a trasformarsi in odio imperituro alla prima controversia, al primo litigio serio. Ovvio che, da parte mia, non c'è alcuna contrarietà per le decisioni che sono state prese a mio carico, ma quale enorme differenza con chi mi è amico sempre, e da sempre. .Possono esserci state differenze anche gravi, con alcuni, ma l'amicizia è stata più forte delle medesime. Quella è amicizia vera. Sarebbe interessante invece capire come si possano definire quelle amicizie "uniche e complici" che diventano, senza che nemmeno uno ne comprenda bene i motivi, "inimicizie assolute", e unilaterali... La mia ipotesi è che non fossero amicizie così vere, così uniche, meno che mai così complici... Mi sbaglio...?
 
                               Piero Visani

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