giovedì 1 agosto 2013

Le "vacche in incognito"

      Tengo a precisare - onde evitare un prevedibile linciaggio - che ho trovato la leggiadra definizione che dà il titolo a questo post su un blog squisitamente al femminile. Non mi sorprende: non c'è nessuno meglio delle femmine che conosce il proprio genere. Noi maschi nulla ne sappiamo...
       Il tenero epiteto è utilizzato - nel blog in questione - da un certo numero di femmine che "non se la tirano" nei riguardi di quelle che, invece, se la tirano, eccome e - a quanto pare - cercano anche di "farlo tirare" ai maschi (operazione notoriamente non troppo complicata...).
       Ma chi sono, in definitiva, le "vacche in incognito"? Se fossero "cognite", sarebbero facili da individuare. La definizione testé citata, per contro, sebbene non elegantissima, si riferisce invece - e l'accusa proviene da donne, non da uomini - a quelle femmine che sono "vacche" [perdonate la volgarità, ma sono costretto a rimanere nella poco elegante metafora, onde farmi comprendere] senza saperlo, vale a dire che sono in incognito anche rispetto a se stesse.
      L'esempio che arriva inevitabile, a questo punto, è quello della allumeuse, o della "profumiera", cioè il soggetto che "scalda" ben bene il maschio, per poi lasciarlo rigorosamente "in bianco". E la curatrice del blog fa correttamente notare che queste femmine sono, per l'appunto, "vacche in incognito", nel senso che non sanno di esserlo, pur essendolo, dunque ignote persino a se stesse.
      In vita mia, mi è capitato di incontrare un discreto numero di "vacche in incognito". Da tale novero escludo subito le "lelle", perché quelle che lo sanno fare bene (e ce ne sono, ce ne sono...) provocano il maschio per il gusto di farlo stare male, tanto è l'odio che nutrono nei di lui riguardi. Ben più pericolose sono invece le "vacche in incognito", in quanto, non sapendo di esserlo, per un po' si comportano da "vacche" e poi, quando subentra un minimo di lucidità (o di oscurità...), fanno precipitosamente marcia indietro e si riscoprono o novizie di convento o sante.
       La mia conclusione, che certo mi procurerà infiniti strali, è: viva le donne consapevoli, e viva anche le "vacche consapevoli" [le due categorie non si identificano, tengo a precisarlo...]! Quanto alle "vacche in incognito", auguri! Con un po' di introspezione, oltre che con tanta seduzione portata finalmente a qualche esito "concreto", potranno certamente pervenire alla scoperta della loro reale natura...
 
                                         Piero Visani

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