domenica 20 ottobre 2013

La tempesta perfetta

       Serata di metà ottobre. Nulla di particolarmente positivo, o negativo. Ma l'attesa per un incontro concordato si protrae, e la pazienza non è stata mai il mio forte...
       So che mi dovrei contenere, che dovrei ragionare, usare il cervello, ma a volte istinto e passione prendono il sopravvento, in me, su qualsiasi altra considerazione e allora scateno una tempesta in un bicchier d'acqua. Dovrei astenermi, lo so bene, ma non riesco a controllare il dolore che mi monta dentro, e parto all'attacco.
       Le reazioni che scateno sono dapprima incredule, poi giustamente adirate. Pochissimi sono disposti a seguirmi sulla strada che mi induce a mettere in discussione tutto per insoddisfazione nei riguardi di un particolare. Nessuno riesce a comprendere come io possa essere così pazzo. E invece io lo sono, lo sono sempre stato, probabilmente lo sarò anche in futuro. Il mio desiderio di perfezionismo è tale da indurmi, talvolta, a provocare disastri.
        Nel bel mezzo della "tempesta perfetta", tuttavia, non cesso nemmeno per un attimo di mantenere il controllo della situazione, di osservare attentamente le reazioni della mia controparte, di cercare di capire ciò che la fa indignare, oppure arrabbiare, o soffrire.
        Amo osservare i comportamenti delle persone in situazioni di crisi e scopro con mia soddisfazione una persona attaccata alle proprie idee, al proprio modo di essere, a una certa immagine di sé. Una persona forse delusa di vedermi diverso da come mi ha sempre immaginato, percepito e vissuto, ma non disposta ad abbassare il capo, anzi attenta a difendere la propria identità.
       Ne sono compiaciuto e, anche se il dialogo notturno in chat non finisce benissimo, so già che la telefonata chiarificatrice del giorno dopo metterà fine a ogni attrito, a ogni dubbio. E così è.
       Quando i sentimenti sono veri, reali, non mossi da alcuna forma di interesse, la passione e l'energia positiva hanno rapidamente la meglio su qualsiasi altra considerazione, la tempesta si placa e ritorna il sereno.
       E' quanto è successo anche a noi e ci ridiamo subito su, ben consapevoli del fatto che quello 0,01% che ci ha diviso non può avere la meglio sul 99,99% che ci unisce. Anzi, il piccolo pericolo che abbiamo corso esaspera le nostre reazioni e ci induce ad essere ancora più empatici di prima. Nulla può allontanarci, in questo momento di magia, per il semplice fatto che non siamo due persone, ma due parti di un unico essere che si chiama NOI.
       La scintilla che è scoccata non si è spenta e la "tempesta perfetta" che ci ha inondato per un attimo non l'ha neppure sfiorata, se non che per vivificarla con i suoi venti forti e sostenuti. E ora siamo in un nuovo porto, di un altro mare, pronti a nuove esplorazioni.
 
                               Piero Visani

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