venerdì 20 dicembre 2013

Troppo bella!

Riprendo questa splendida frase dalla recensione che Sebastiano Caputo ha fatto, su "L'Intellettuale dissidente", del libro di Diego Fusaro, "Minima Mercatalia":

“Nessun pastore e un solo gregge! Tutti vogliono le stesse cose, tutti sono uguali: chi sente diversamente, se ne va da sé al manicomio” scriveva Nietzsche – “l’apolide dell’esistenza” come lo ha soprannominato Massimo Fini – in Così parlò Zarathustra. Sensibilissimo sismografo della crisi di un’epoca e di una cultura, quella occidentale, Nietzsche annunciò prima di tutti gli altri la morte di Dio, affermazione simbolica del processo storico di eclisse del trascendente, del tramonto di tutti i valori-guida, i principi, le regole e fini di un Occidente che attraverso un “laicismo scientista” (Fusaro) ha distrutto ogni residuo metafisico e religioso sostituendolo con il monoteismo del mercato. Teologia santificata da un nuovo clero auto-definitosi “democratico” – in realtà “oligarchico-crematistico” (Fusaro) – che urla a gran voce: “non avrai altra società all’infuori di questa!”.

Come soggetto che si sente da decenni un "apolide dell'esistenza", vorrei fare anch'io come il mio maestro Nietzsche e avviarmi - in quanto "diverso" - al manicomio, poi mi sovvengo che hanno eliminato pure quelli... Non mi resta che una banca, o un supermercato, o il suicidio... Però mi fermo: ai "monoteisti del mercato" non vorrei "regalare" la mia vita. Che almeno essa abbia un prezzo, e vediamo chi dovrà pagarlo...
                        Piero Visani
 

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