sabato 30 agosto 2014

L'armistizio di... Cherasco

       Cena nei pressi di Cherasco (CN).
       Prima di arrivare al ristorante, sosta nella mitica pasticceria Barbero, sotto i portici del centro, a fare il pieno di delicatezze varie.
       Sensazione strana: sono venuto qui a comprarle, per un certo periodo, a una persona che sapevo gradirle molto, alla quale intendevo dimostrare tutto il mio attaccamento. Mi sobbarcavo un po' di chilometri, ma lo facevo volentieri, per darle un segno del mio affetto.
       Nulla di quella vicenda è andato come pensavo e speravo, e la cosa mi ha ferito non poco. Ero già tornato una volta, alla pasticceria Barbero, a fare altri acquisti, e la cosa non mi aveva fatto bene.
       Stasera, per contro, per la prima volta non soffro. Prendo atto. Ho fatto e detto tutto quello che ritenevo giusto. Non mi ha giovato, ma mi sento molto meglio ora, che sono da tempo del tutto uscito dalla vita di una persona cui tenevo, che quando vi ero presente a mezzo servizio.
       Detesto le comparsate, i cameo e i deuteragonismi. Non essendo potuto essere protagonista, mi va bene così, ormai da tempo proiettato su nuovi palcoscenici, da mattatore, come mi si conviene.
       Tuttavia, avevo faticato a farmene una ragione. Stasera no, stasera tutto mi ricorda il passato, a cominciare da quello che sto comprando, ma non ho rimpianti: ho giocato la mia partita al meglio, l'ho persa, ho elaborato il lutto e ora mi sono iscritto ad altri campionati. Sereno e fiducioso. Ho bisogno di sentirmi apprezzato. Se sono persona non grata, giusto uscire di scena..
            Mi aggiro divertito tra quei vecchi arredi, quell'aria di altri tempi, e compro quello che mi attira di più, pensando a un nuovo soggetto cui quelle dolci piacevolezze potrebbero fare infinito piacere.
        Da storico, la memoria dei luoghi si leva verso di me e mi fa ricordare che questa splendida cittadina fu, nell'aprile 1796, la località in cui Napoleone Buonaparte impose la volontà della Repubblica Francese al Regno di Sardegna, le cui forze aveva sconfitto sul campo, costringendolo a firmare l'omonimo armistizio.
      La reminiscenza mi induce al sorriso: ecco, qui a Cherasco, sui luoghi di eventi miei personali precedenti, ho finalmente fatto un armistizio (se non propriamente una pace) con me stesso e con il mio recente passato.
       Sogghigno tra me e me: la grande Storia che si incrocia, in un luogo simbolico, con la mia piccola storia di uomo appassionato e deluso nelle sue passioni. Singolare coincidenza, utile a segnare la chiusura di un capitolo. Per rimirare le proprie cicatrici, constatarne la guarigione e guardare fiduciosamente avanti, sapendo che, se per alcune persone si vale niente, per altre si vale molto. E io sono un soggetto estremamente orgoglioso, non un figurante.

                   Piero Visani

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