lunedì 11 agosto 2014

No alla specializzazione!

       Mi sono sempre occupato di tutto un po', probabilmente - lo so - facendo tutto male. Ma non ho mai compreso troppo la superspecializzazione. Preferisco l'eclettismo. Sono un dilettante, non di genio.
       Nutro passioni diverse, talvolta non convergenti e talvolta addirittura discordanti, ma a me piace così.
       Ho un grande amore per tutto ciò che attiene alla storia militare, alla strategia, alla polemologia, all'uniformologia, ma detesto quei contesti in cui non si parla altro che di quello. E un po' di musica rock, no?
       Detesto - anche in questo campo - l'incasellamento, le monomanie, le passioni assolute. Mi sposto, come un insetto dedito all'impollinazione, tra un tema e l'altro, deciso a dedicarmi essenzialmente a ciò che mi piace.
       Non è colpa mia, del resto, se le cose che mi piacciono sono numerose, se detesto le monomanie o gli interessi soverchiamente prevalenti. Sono amatoriale, forse, perché ritengo che questo navigare con levità e soavità tra tematiche diverse ampli la mia visione del mondo, la tenga lontana dagli eccessi dello specialismo.
       Anche per quanto riguarda le persone nutro gusti analoghi. Mi piace chi sa cambiare, rischiare, andare oltre, mettersi e rimettersi in discussione, fare quello che fino a ieri aveva pensato le fosse precluso.
       Amo il rischio, amo vivere pericolosamente e detesto quelle atmosfere da club dove le stesse persone si ritrovano, giorno dopo giorno, a discutere tra loro delle stesse cose.
       Forse è per questa ragione che, in fondo, mi piacciono tutti i personaggi di confine, on the borderline. Ne ho conosciuti parecchi, in vita mia: alcuni autenticamente tali, altri piccole maschere di esteriorità pronte ad evidenziare la propria natura piccolo borghese alla prima procella, neanche grande...
       E continuo a spostarmi, in cerca di soggetti eclettici come me, con cui condividere il nostro gusto per una certa eccentricità non compiaciuta, ma intimamente e fervidamente sentita, pronta ad emergere in ogni occasione, in ogni momento.
       Forse sono snob, come taluni mi accusano di essere, ma in realtà io mi sento semplicemente molto curioso, amante dei piaceri e della "buona vita", bon vivant, ma sempre attento a rispettare i miei canoni esistenziali, che non sono semplici e neppure troppo flessibili. Ho in fatti un mio personalissimo codice di comportamento, cui mi attengo costantemente.
        Mi sono scontrato, strada facendo, con molte incomprensioni, ma questo io credo derivi dal fatto che a taluni appaio flessibile al punto da poter essere piegato, piegato magari ad altrui voleri. Errore, errore fatale...

                                Piero Visani

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