mercoledì 24 settembre 2014

Le "maestrine dalla penna rossa"

       Potrà essere stata sfortuna, o semplice casualità o il fatto che davvero non sono un "bravo scolaro", ma in vita mia ho incontrato un discreto numero di "maestrine dalla penna rossa", vale a dire di quelle donne che ti devono sempre dire che cosa devi fare e perché, e per le quali tutto quello che fai, se non proprio sbagliato, è sempre "correggibile".
       I soggetti di cui sopra mi hanno tormentato non poco con i loro divieti, i loro "ALT", le loro "istruzioni per l'uso" (di qualcosa, ovviamente, certo non di loro, visto che i soggetti in questione sono "inusabili", in quanto molto inclini ad "usare", ma poco o punto ad "essere usate"). Mi hanno creato qualche problema, perché in genere cerco lo scontro solo quando è assolutamente indispensabile, ma anch'io ne ho creati a loro perché ho una peculiarità che reputo senz'altro positiva: tra tutti i maschi "correggibili", io sono il più "incorreggibile". E qui, in effetti, mi si voleva "correggere" sul serio, nel senso di modificare, cambiare, rettificare, riportare sulla "retta via", sottraendomi al mio presunto infantilismo, alle mie pulsioni, alla mia voglia di vita e non di morte o di semplice noia
       Sarei tentato di dire che è stata una bella lotta, sfortunata per me ma anche per le mie "maestrine", perché io sono uno "allievo" disposto a farsi cacciare da tutte le scuole del regno, o della repubblica, pur di non dare loro soddisfazione. Ne sono nate baruffe anche di un certa intensità, ma questa è la vita.
             Mi rimane un dubbio: ma perché i maschi sono immuni da tali inclinazioni pedagogiche? Tutte quelle che mi volevano "correggere", che mi volevano "diverso", io le avevo sempre accettate per come erano, e talvolta non era per nulla facile accettarle per come erano. Reciprocità no, vero? E' chiedere troppo...

                            Piero Visani



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