sabato 13 settembre 2014

Nemo me impune lacessit

       I McNeill's Rangers furono un'unità guerrigliera confederata attiva in West Virginia per tutto il conflitto. Guidati dal capitano John Hanson McNeill, operarono costantemente dietro le linee unioniste, attaccando treni, linee ferroviarie, convogli di rifornimenti dell'Unione, etc. 
       Il 3 ottobre 1864, nel corso di un attacco nei pressi di Mount Jackson (Virginia), il capitano McNeill venne ferito a morte. Il comando dell'unità passò allora a suo figlio Jesse, un tenente di 22 anni noto soprattutto per i suoi eccessi caratteriali.
       Da tempo la famiglia McNeill, di chiare origini scozzesi, aveva un conto aperto con due ufficiali unionisti, i generali Kelly e Cook, rei di aver usato una scortesia alla signora McNeill, moglie di John e madre di Jesse, non concedendole un salvacondotto per attraversare le linee unioniste e andare a trovare marito e figlio.
       Da buoni scozzesi, i McNeill non avevano preso bene la cosa - visto che la signora era stata arrestata dagli unionisti mentre tentava di traversare le linee senza documenti - e nella loro fervida anima celtica era sorto impellente il bisogno di "ricambiare la cortesia".
       L'occasione si presentò nel febbraio 1865, quando la guerra stava ormai per finire nel modo peggiore per i confederati (mancavano infatti meno di due mesi alla resa di Lee ad Appomattox).
       Avendo appreso che i due generali unionisti si trovavano nella città di Cumberland, in Maryland, Jesse McNeill decise di avvalersi di due elementi locali - C. Ritchie Hallar e John B. Fay - per organizzare un' "esemplare punizione" dei due alti ufficiali nordisti.
       Fay era nativo di Cumberland e conosceva ogni particolare della cittadina e del territorio circostante. Dopo aver condotto una ricognizione in città, travestiti da soldati unionisti, nella notte fra il 21 e il 22 febbraio 1865 l'operazione ebbe inizio.
       Favoriti da una terribile tempesta di neve, ma aiutati dalla loro perfetta conoscenza dei luoghi, gli incursori confederati riuscirono ad arrivare a Cumberland un'ora prima dell'alba, dopo aver eluso vari picchetti unionisti.
       Conoscendo la casa dove Crook e Kelly avevano posto il loro comando, McNeill e i suoi compagni, parte dei quali indossava divise nordiste, riuscirono a penetrarvi e a catturare senza problemi i due generali nemici.
       Nel rientrare dietro le linee confederate, con gusto tipico della teatralità Jesse McNeill organizzò una sorta di parata nella cittadina di Romney (West Virginia, vale a dire quella parte della Virginia che era rimasta fedele all'Unione), passando davanti al tribunale locale ed esibendo come trofei, alla folla allibita, i due generali nordisti catturati e le bandiere unioniste prese a Cumberland.
       Venuto a conoscenza di questo exploit, un altro grande leader guerrigliero confederato, John Mosby, lo commentò dicendo: "per eguagliarlo, dovrei entrare a Washington e rapire il presidente Lincoln!".
       Il dipinto di John Paul Strain riproduce la sfilata dei confederati davanti al tribunale di Romney. Si distinguono, da sinistra, i due generali unionisti catturati; John B. Fay che esibisce la bandiera USA come trofeo e, all'estrema destra, il volto soddisfatto di Jesse McNeill.
       I conti, privati e pubblici, si regolano sempre: se no, che gusto c'è?

                                                                   Piero Visani


Foto: NEMO ME IMPUNE LACESSIT

I McNeill's Rangers furono un'unità guerrigliera confederata attiva in West Virginia per tutto il conflitto. Guidati dal capitano John Hanson McNeill, operarono costantemente dietro le linee unioniste, attaccando treni, linee ferroviarie, convogli di rifornimenti dell'Unione, etc. 
Il 3 ottobre 1864, nel corso di un attacco nei pressi di Mount Jackson (Virginia), il capitano McNeill venne ferito a morte. Il comando dell'unità passò allora a suo figlio Jesse, un  tenente di 22 anni noto soprattutto per i suoi eccessi caratteriali.
Da tempo la famiglia McNeill, di chiare origini scozzesi, aveva un conto aperto con due ufficiali unionisti, i generali Kelly e Cook, rei di aver usato una scortesia alla signora McNeill, moglie di John e madre di Jesse, non concedendole un salvacondotto per attraversare le linee unioniste e andare a trovare marito e figlio.
Da buoni scozzesi, i McNeill non avevano preso bene la cosa - visto che la signora era stata arrestata dagli unionisti mentre tentava di traversare le linee senza documenti - e nella loro fervida anima celtica era sorto impellente il bisogno di "ricambiare la cortesia".
L'occasione si presentò nel febbraio 1865, quando la guerra stava ormai per finire nel modo peggiore per i confederati (mancavano infatti meno di due mesi alla resa di Lee ad Appomattox).
Avendo appreso che i due generali unionisti si trovavano nella città di Cumberland, in Maryland, Jesse McNeill decise di avvalersi di due elementi locali - C. Ritchie Hallar e John B. Fay - per organizzare un' "esemplare punizione" dei due alti ufficiali nordisti.
Fay era nativo di Cumberland e conosceva ogni particolare della cittadina e del territorio circostante. Dopo aver condotto una ricognizione in città, travestiti da soldati unionisti, nella notte fra il 21 e il 22 febbraio 1865 l'operazione ebbe inizio.
Favoriti da una terribile tempesta di neve, ma aiutati dalla loro perfetta conoscenza dei luoghi, gli incursori confederati riuscirono ad arrivare a Cumberland un'ora prima dell'alba, dopo aver eluso vari picchetti unionisti.
Conoscendo la casa dove Crook e Kelly avevano posto il loro comando, McNeill e i suoi compagni, parte dei quali indossava divise nordiste, riuscirono a penetrarvi e a catturare senza problemi i due generali nemici.
Nel rientrare dietro le linee confederate, con gusto tipico della teatralità Jesse McNeill organizzò una sorta di parata nella cittadina di Romney (West Virginia, vale a dire quella parte della Virginia che era rimasta fedele all'Unione), passando davanti al tribunale locale ed esibendo come trofei, alla folla allibita, i due generali nordisti catturati e le bandiere unioniste prese a Cumberland.
Venuto a conoscenza di questo exploit, un altro grande leader guerrigliero confederato, John Mosby, lo commentò dicendo: "per eguagliarlo, dovrei entrare a Washington e rapire il presidente Lincoln!".
Il dipinto di John Paul Strain riproduce la sfilata dei confederati davanti al tribunale di Romney. Si distinguono, da sinistra, i due generali unionisti catturati; John B. Fay che esibisce la bandiera USA come trofeo e, all'estrema destra, il volto soddisfatto di Jesse McNeill.
I conti, privati e pubblici, si regolano sempre: se no, che gusto c'è?

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