giovedì 16 ottobre 2014

Corsi e ricorsi storici


       Come ebbe a dire un illustre piantatore virginiano a uno dei suoi ex-schiavi, da lui liberati prima ancora dello scoppio della Guerra Civile (la Virginia - lo Stato più settentrionale della Confederazione sudista - era ormai troppo sviluppata per potersi basare sulla sola economia del cotone e si stava pure progressivamente industrializzando): "ora siete comprensibilmente lieti di avere acquisito la libertà e vi state trasferendo in massa al Nord, per lavorare nelle fabbriche. Attenti a non diventare 'uomini liberi' che vivranno come schiavi a Detroit o a New York, avendo mutato solo la vostra denominazione, non la vostra reale condizione".
       Quello che forse il piantatore virginiano non era riuscito a prevedere è che il capitalismo trionfante avrebbe deciso di estendere il concetto di schiavitù anche ai bianchi, e in tutto il mondo. Ci stiamo arrivando, e guai a chiedere qualcosa di più di un reddito di mera sussistenza (e presto nemmeno più quella). Non ci viene concesso altro che limitarci a guardare i "beati possidentes" e tacere. Tacere o dire le ovvietà e i buonismi che "allietano" le nostre vite di "uomini liberi", e che dobbiamo ripetere, con maggiore o minore convinzione, per non ritrovarci ad essere bollati come "nemici del genere umano".
       Ahahahah, come mi sento libero!!!!
       Però debbo riconoscere che questo sistema totalitario ha almeno avuto il merito di aver soddisfatto una mia ambizione giovanile: ho sempre talmente amato il "genere umano" che sentirmene definire "nemico" lo prendo e intendo come una medaglia al valore!

                                 Piero Visani

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