venerdì 24 ottobre 2014

Terroristi "fatti in casa"


       Trovo francamente singolare il tripudio di deplorazioni a carico dei cosiddetti "terroristi fatti in casa", "cani sciolti" che colpiscono, a volte a caso, a volte - come nel recentissimo episodio di Ottawa - tutt'altro che a caso.
       Lamentazioni di vario genere, ma mai uno straccio di analisi sul fatto che quello in cui viviamo NON è "il migliore dei mondi possibili", ma un inferno in cui si sopravvive solo con tanto amore per le rinunce, quelle che ci vengono imposte dagli altri e a fronte delle quali dovremo anche dire che siamo contenti e che ci fanno molto bene..., magari solidarizzando con i nostri padroni (versione riveduta e corretta della "Sindrome di Stoccolma).
       In un mondo dove alternative politiche non sono possibili - almeno così ci dicono - direi che è normale, per chi ancora le cerca, andare a trovarle dove pensa di riuscire a reperirle.
       Non giustifico i terroristi (non sono così stupido...), ma neppure quei politicanti che, con le loro scelte ottuse e totalmente subordinate agli interessi del grande capitale, hanno trasformato una parte significativa del mondo in un "cimitero di speranze", facendo delle nostre vite un "incubo lungo decenni", da cui chissà quando e chissà come usciremo.
       E non a tutti è sufficiente dire che "non ci sono alternative". Alcuni le cercano comunque... Accusare costoro, dimenticando le responsabilità di chi li ha spinti a tanto, è infinitamente semplice.
       Ridicolo, infine, è proiettare su di noi le paure di una classe dirigente che, a livello mondiale, ha molto da perdere, a cominciare da ricchezze e privilegi. Io, per contro, non ho da perdere alcunché, a parte l'esistenza residuale che costoro mi hanno concesso. Dovrei anche essere loro grato?

                                         Piero Visani

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