domenica 2 novembre 2014

Funzione e finzione


       Pare che i tragici guai cui è andato incontro il povero Stefano Cucchi siano cominciati a seguito della sciatteria di un carabiniere, che avrebbe trascritto i suoi dati su altri precedenti, indicandolo non come italiano e residente, ma come albanese e "senza fissa dimora". Il che ne avrebbe comportato l'arresto.
       L'approccio testé citato è paradigmatico, perché in Italia è TUTTO fatto così, a livello di pubblici poteri.
       Ciascuno di noi può fornire adeguate testimonianze in tal senso: denunciai il furto di documenti dall'interno della mia auto e le forze dell'ordine ne persero il verbale...
       Contestai una notifica illegittima da parte di un ente pubblico e il Comune dove allora risiedevo ne perse la relativa iscrizione...
       Fermo restando - e lo sottolineo con forza - che NON sono per nulla convinto che gran parte di queste cose avvenga a caso, ma le ritengo invece frutto di una tattica precisa, aggiungo però che, se eventualmente non sono dettate da reconditi motivi (per altro agevolmente spiegabili...), queste azioni sono frutto di una totale distanza del singolo dalla collettività. Poco preoccupato del fatto che esista una società civile, il dipendente, in Italia, tende a fottersene di tutto, a parte che del proprio stipendio.
       E' una legge non scritta, e non vale altro. Se sei così ingenuo da farlo notare, ti si risponderà: "mi danno così poco come stipendio, che dovrei anche preoccuparmi di quello che faccio...?"
       A ben guardare, è una forma di protesta, di silente boicottaggio. Il boicottaggio dei più stupidi: quelli che aspettano il weekend per non fare nulla, perché non hanno i soldi per farlo, come del resto nulla fanno durante la settimana... Non che - lavorando di più - il loro zelo sarebbe riconosciuto, perché ciò sarebbe loro negato da una maggioranza di "nullafacenti" che desiderano che questo stato di cose continui in eterno, però si incomincerebbe magari a parlare di una questione che nel nostro Paese è fondamentale: LA QUESTIONE DELLA VOCALE. Infatti, FUNZIONE E FINZIONE NON SONO LA STESSA COSA. Ma da noi paiono esserlo, con risultati devastanti.

                                Piero Visani

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