martedì 25 novembre 2014

Mors vostra... vita nostra

       Ormai è chiaro che questa vecchia massima latina è diventata il principio ispiratore della casta politica nazionale e delle varie strutture burocratiche che le ruotano intorno. Per ciascuno di noi che viene spremuto, "incravattato" e depredato, risultano alcuni giorni in più di sopravvivenza per loro e, su una popolazione di 60 milioni di abitanti, ammettendo anche un 20% di intoccabili o di scarsamente toccabili, per il resto da mangiare - e parecchio... - ancora resta.
       Tuttavia, il distacco dal Paese reale è sempre più grave e - considerato che, sotto il profilo polemologico, da tempo siamo usciti da un dopoguerra e siamo entrati in un anteguerra - se dovessi suggerire qualcosa a un leader dell'opposizione questo non sarebbe altro che andare a cercare solidarietà all'estero, perché è vero che si corrono rischi molto ma molto gravi (Aldo Moro docet...), ma è vero altresì che si esce dalla cronaca per entrare nella Storia (quella con la S maiuscola).
       Nelle situazioni di anteguerra, uno non vale per quello che è, ma per quello che potrebbe valere; condizione ideale per chi è ancora politicamente marginale, sicuramente privo di finanziamenti adeguati, ma desideroso di seguire strade "politicamente scorrette". E che al responso delle urne crede come si può credere all'autenticità del voto sull'indipendenza scozzese: che cioè sia facilmente manovrabile.
       Su questo sfondo, ragionare da politici è utile, a condizione di essere consapevoli che "parlare alla pancia della gente", quando la pancia stessa comincia ad essere drammaticamente vuota e ancora di più lo sarà in futuro, richiede una visione strategica non miope e la capacità di resistere a tutte le "richieste di mediazione" che vengono da quanti, grazie alla loro "gravitazione al centro medico", si stanno progressivamente riducendo a percentuali da prefisso telefonico, avendo ovviamente cura di tutelare - e molto bene - i loro interessi privati.
       La grande trappola che si prospetta - e che ancor più si prospetterà nei prossimi mesi - è quella della moderazione. Scrivo trappola perché occorre essere moderati nei toni, ma terribilmente radicali e lucidi nelle scelte, anche perché - se continua la deriva attuale - la gente non si spaventerà più di niente, se non delle condizioni in cui sta vivendo.
       Servono lucidità tattica, lucidità strategica e aiuti esterni. "C'est l'argent qui fait la guerre". E di guerra - nelle forme traslate che ha assunto oggi il conflitto - appunto si tratta, ovviamente non a livello nazionale, ma internazionale. Il "grande gioco" è ripreso da tempo. Perché non cercare di parteciparvi, per una volta non da ascari?
       Quel che è certo è che le abituali "strategie della pensione", tipiche della nostra classe politica di qualunque colore, non salveranno più alcuno, forse nemmeno i suoi membri.

                                      Piero Visani

Nessun commento:

Posta un commento