venerdì 23 gennaio 2015

Caro diario

       Un diario non è un blog. E' qualcosa di molto intimo che condivido con me stesso da quando avevo una ventina di anni. All'epoca (inizio anni Settanta), non esistevano né computer, né smartphone, né social network, dunque non c'era un'eventuale contrapposizione tra ciò che si poteva manifestare in pubblico, anche a livello personale, e quello che si diceva o si scriveva in privato.
       Ho mantenuto questa distinzione anche dopo la mia decisione - invero tardiva - di creare un blog e successivamente di approdare su Facebook. Così facendo, mi sono consapevolmente lasciato una dimensione privatissima, dove parlo con me, e solo con me, e nulla di tutto ciò che viene pubblicato sui social network compare, anche se talvolta si può determinare un'osmosi tra le cose che scrivo in pubblico e quelle che scrivo in privato. Un'osmosi, tuttavia, non è mai troppo rivelatrice; o meglio: lo è di ciò che si intende rivelare, non del resto...
       Al diario sono affezionato, molto. Serve a parlare con se stessi ed è quello che è utile fare il più spesso possibile, quello che aiuta di più ad andare avanti, a capire e a capirsi. Non lo scrivo con regolarità, ma quando ne ho voglia e/o ne sento la necessità. 
      Non è un diario particolarmente allegro, ma io per primo l'avrei voluto diverso. Però è mio, solo mio, ed essendo io di natura egosintonica, rappresenta una lettura forse non piacevole, ma confortante e perfino stimolante. Scriverlo non è divertente, molto spesso, ma è liberatorio. Leggerlo è esplicativo, chiarificatore e - se lo si legge in un'ottica egosintonica - trasmette forza, lucidità, calma e grande voglia di affrontare positivamente il futuro, anche solo per gusto di sfida.
      Non l'ho mai fatto vedere ad alcuno e mi atterrò per sempre a questa regola. Se non morirò d'improvviso, provvederò a distruggerlo o a pubblicarlo per tempo. Nel frattempo resta ben nascosto.

                    Piero Visani


         

1 commento:

  1. Anch' io tengo da tempo un mio diario che mi serve, ogni tanto, a sfogarmi con me stessa, a ritrovarmi, a ricordare mometi felici e non; Mi piace rileggere le pagine dei tempi che furono e ritrovare le emozioni che provavo, gli slanci che avevo, la monotonia e la tristezza che potevo provare.Ovviamente è top secret! E' il mio diario ed è solo mio !!!!! Mi spiace che il tuo sia non sia particolarmente allegro !!!!

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