venerdì 23 gennaio 2015

Lavorare (non) stanca...

       Quando si ha l'opportunità di svolgere un'attività professionale, il lavoro non stanca o comunque stanca molto meno di quello che di norma accade essendo un dipendente. Esiste infatti una motivazione individuale che è molto maggiore.
       Ma lavorare per sé ha anche ulteriori valenze, una delle più importanti delle quali è che lavorando, impegnandosi, si dimentica e non ci si annoia. E, per quanto mi concerne personalmente, l'oblio e la reazione alla noia sono motivazioni innegabilmente forti.
          Dopo tutto, ho solo bisogno di due stimoli, per essere relativamente felice: dimenticare chi sono (dimenticarlo del tutto e in via definitiva) e non affondare nella noia esistenziale (visto che la mia natura è iperattiva). Non è per nulla facile, ma ci provo.

                 Piero Visani




                

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