venerdì 22 maggio 2015

Format

       Il format è sempre lo stesso, come in quei serial televisivi che maggiormente cercano di accentuare la loro riconoscibilità per venire incontro ai gusti (non propriamente rarefatti) del grande pubblico:

Parte 1 (La richiesta)
       Arriva la richiesta da uno Stato estero, alla quale i responsabili della nostra "sicurezza" (?) si sentono immediatamente necessitati di rispondere perché proviene da "La voce del padrone" (caso del rapimento dell'imam di viale Jenner a Milano), che deve essere assolutamente soddisfatta perché giova alla carriera; oppure arriva da un potentato orientale con grande liquidità e disponibilità a impiegarla generosamente (caso Shalabayeva); oppure arriva da un Paese che si pretende impegnato nella lotta contro il "feroce Saladino" dell'ISIS (caso Touil), ciò che consente di fare bella figura a basso costo con l'opinione pubblica nazionale, più disorientata che mai.


Parte 2 (L'esecuzione)
       Scatta il blitz. C'è un "criminale" da assicurare alla giustizia e occorre mostrare la "faccia feroce". Se qualcuno, in questo sfortunato Paese, amasse la "pubblicità comparativa", potrebbe chiedersi come mai tanto zelo non sia mai stato esibito per la liberazione di Latorre e Girone. Ma qui da noi - fortunatamente per chi ci governa - non ci si paragona mai con il resto del mondo. Ci bastano le magliette con la scritta "Italians do it better": dopo tutto, esse mica specificano cosa gli italiani facciano meglio degli altri...

Parte 3 (La rivendicazione)
       Scattano i proclami. Mezzo governo si complimenta con gli esecutori delle infallibili e molto professionali operazioni, mentre i media celebrano il trionfo del sistema di "sicurezza" e dell'apparato repressivo italico.

Parte 4 (Contrordine compagni!)
       Semplici verifiche consentono di constatare che l'imam di viale Jenner era al più un sospettabile, che la signora Shabalayeva forse è stata venduta a caro prezzo al Kazakistan (mentre altri Paesi hanno rifiutato l'immonda transazione...), e che il buon Touil nei giorni del massacro di Tunisi era a scuola (con tanto di testimoni e di firme di presenza) e che forse certe operazioni ordinate da un "Half-ano" hanno la tendenza a concludersi in un "All-guano". Ma tant'è, dopo tutto la materia e i relativi "organi" interessati sono i medesimi...

Parte 5 ("The sound of silence")
       Su tutta la brillante figura rimediata, con la complicità dei media nazionali, cala una densa coltre di silenzio. Alla prossima!
       Viva la "sicurezza" in salsa italica, format di sicuro (in)successo eppure molto popolare!!!

                       Piero Visani