domenica 23 agosto 2015

"Carpe diem"... o dell'antiparlamentarismo

      Penombra.
      Pausa.
      Silenzio, rotto però dalle parole di Alice, distesa a fianco a Carlo, che lo investe con una "pillola di saggezza": "in un mondo sempre più avviato verso il disastro, non ci resta che il carpe diem, mio caro!".
       "Hai ragione" - annuisce Carlo - "ma mi posso permettere un rilievo?"
       "Prego!" - sorride Alice, vagamente ironica.
       "Conosco donne che ne parlano assai, del carpe diem, ma che lo pratichi attivamente conosco solo te".
        "Il tuo problema, mio caro, è che tu conosci troppe borghesucce: piccole, medie, alte".
        "E' vero" - ammette Carlo - "è la mia dannazione, da sempre".
       "Donnette che parlano, parlano, e non concludono mai nulla e, più si avvicinano a una possibile conclusione, più si tirano indietro", sorride maliziosa Alice.
       "E' il senso di peccato che si portano dietro", rincara la dose. "Sanno fare tutto, meno che dispensare felicità. Non sono donne accoglienti, ma respingenti. Hanno sempre qualche piccolo obiettivo da cogliere, e vogliono essere sicure di coglierlo, prima di - eventualmente, ma molto eventualmente... - lasciarsi andare. Sono donne che sanno parlare, talvolta alludere, spesso sedurre. Fare, mai! O quasi mai".
        "Sono assolutamente d'accordo" - ribatte Carlo - "Il loro carpe diem, quando si manifesta, è molto dialettico, molto teorico, per nulla pratico".
       "Non sanno quello che perdono" - si stira con fare gattesco Alice, scoprendo un frammento di seno definibile come rigoglioso, nella sua pienezza.
       "Parlano, parlano. Alludono e il più delle volte illudono" - filosofeggia Carlo. "Il loro carpe diem è fatto di parole vuote e di proponimenti perennemente disattesi, o elegantemente schivati. Un tripudio dialettico, mai fattuale".
       "Allora" - sogghigna soavemente Alice - "potremmo dire che il nostro è un vero carpe diem... o dell'antiparlamentarismo...".
       "Sei colta, culta, divertente e ironica" - riconosce Carlo con un ampio sorriso, di fronte a questo accenno di battuta.
       "Lo so bene: sono una superdonna e una superfemmina" - celia Alice - "Ma ora bando alle ciance"...

                        Piero Visani