venerdì 30 ottobre 2015

Spogliatoi


       Da ragazzino, ho giocato qualche anno a calcio dilettantistico come portiere. Quando le cose non andavano bene (parlo della fine degli anni Sessanta), gli anziani della squadra erano soliti redimere chi aveva sbagliato a suon di legnate, neanche tanto leggere. Ricordo che le mie prestazioni, nelle partite successive, tendevano inevitabilmente a migliorare...
       Sono rimasto un grande fautore del ruolo formativo dei calcioni, prima agli avversari, poi anche ai compagni.
      In epoca più recente - e per di più a livello professionistico - è noto il trattamento a suon di scarpate con cui il mitico Alex Ferguson si liberò della fastidiosa presenza di un "fighetto" come David Beckham. E siccome il buon Sir Alex si era formato le mani nei cantieri navali di Glasgow, mi immagino che il dolce David abbia potuto apprezzare...
     Personalmente, visto che giocavano nella stessa squadra, fossi stato Ferguson avrei affidato il molle David alle amorevoli cure di un'eccelsa figura della legnata formativa, l'irlandese Roy Keane, l'uomo che attese anni per vendicarsi di chi gli aveva spaccato una gamba, poi restituì con gli interessi (interessi usurari, ovviamente...).
       Sono sicuro che queste parole susciteranno gli scandalizzati "oh!" dei seguaci dell'educazione morbida, ma è ovvio che il trattamento che suggerisco si riferisce alle capacità di percezione e comprensione di calciatori, non di esseri umani.

                               Piero Visani