giovedì 4 febbraio 2016

La distruzione della forma Stato


       Nell'Europa che muore sotto il peso dei suoi errori e delle sue viltà, la distruzione - la più rapida possibile - della forma Stato e la sua sostituzione con microcomunità in grado di liberarsi dal peso della medesima è un obiettivo della massima urgenza.
       Tutti sentiamo il peso di tale forma. Essa ha annullato la nostra libertà economica, distrutto quella politica, ci ha ridotto da cittadini a sudditi e da soggetti relativamente liberi a prestatori di "corvées" e a tappatori di buchi finanziari non aperti da noi.
       Chi - come chi scrive - è più avanti con gli anni, ricorda bene lo sviluppo della sua vita: il boom economico degli anni Cinquanta e Sessanta, la guerra civile degli anni Settanta, la "Milano da bere" degli anni Ottanta, la fine del comunismo, tangentopoli, la "discesa in campo" del grande millantatore SB degli anni Novanta, etc. etc. Così come ricorda la progressiva formazione (anche grazie ad ottimi apporti dei "geni" del centrodestra...) di uno Stato di vessazione fiscale che ha totalmente dimenticato le grandi evasioni (del resto, erano tutte opera di suoi sodali) e si è concentrato sul rovinare l'esistenza dei piccoli produttori, rendendoli liberi e abbienti come i cittadini della Corea del Nord.
       Se tutto questo non finirà, e non finirà in fretta, ci saranno molti altri morti rispetta ai già tanti suicidi, e poco importa se saranno morti reali o figurate. Quel che conta è che FINIRANNO LE NOSTRE VITE, a meno che voi non pensiate che, per ciascuno di noi, essere un Bancomat per lo Stato e le varie amministrazioni pubbliche, centrali o locali, EQUIVALGA A VIVERE.
       La fuga è già iniziata: chi può, prende la via dell'estero; chi non può, si chiama fuori. Non tutti paiono disposti a morire in silenzio. 
       Il Moloch statale può essere fermato in maniera incruenta, semplicemente chiamandosi fuori. Al limite, prima di farlo, ci si può prudentemente spogliare di tutti i propri beni. Siamo in piena liquidazione fallimentare, tra venti anni l'Italia non ci sarà più e, se ci sarà, sarà totalmente islamica. Inutile farsi illusioni in materia, basta consultare i dati demografici.
       Per poter essere meno pessimisti, l'unica possibilità che ci resta è LA DISTRUZIONE DELLA FORMA STATO e dell'apparato famelico che essa attiva. E' ovvio che tutti coloro che attualmente lavorano per lo Stato si sentiranno legittimamente preoccupati, ma devono stare sicuri: quando avrà finito di divorare i sudditi che non lavorano per lui, il Moloch dovrà necessariamente mangiare i livelli più bassi di quelli che lavorano per lui, perché è notoriamente insaziabile. Poi continuerà l'ascesa, fino alla consapevole autodistruzione. Non sarebbe la prima volta che accade.
       L'interesse comune è dunque uno solo: distruggere il Moloch, prima che sia troppo tardi, e smettere di prestargli ridicoli ossequi: è la causa di tutti i nostri mali e delle nostre vite ormai bruciate, delle nostre vite da poveri Bancomat continuamente svuotati.

                                                                  Piero Visani