sabato 26 marzo 2016

Lotta dura, senza paura

     In una fabbrica nei dintorni di Torino, operante nel settore della logistica e dei trasporti, e con manodopera esclusivamente extracomunitaria, i lavoratori hanno rifiutato l'accordo da sindacato "giallo" stipulato dalla Cisl con la direzione aziendale, hanno aderito a un Cobas e hanno cominciato a boicottare duramente l'attività dell'azienda, dichiarando di essere stati seriamente danneggiati sotto il profilo economico.
      Che dire? Prospettiva interessante, vediamo perché:

- Le aziende italiane, dalla Confindustria in giù, hanno costantemente calato le brache di fronte alla Sinistra e al sindacato. Al massimo, hanno appoggiato Silvio Berlusconi, di cui sono noti il coraggio leonino e la mancanza di vocazione compromissoria...

- tutto ciò ha portato a crisi reiterate, a fiscalismo assurdo, al progressivo licenziamento dei lavoratori italiani, prontamente sostituiti da lavoratori extracomunitari, disposti ad accontentarsi di molto meno dei loro colleghi italiani.

- Le pentole, però, non sempre riescono con i coperchi ed ecco che, al posto dei lavoratori italiani, spaventati, invecchiati, privi di qualunque forma di tutela vera, politica o sindacale, sono arrivati lavoratori stranieri, figli di culture dove il conflitto ha ancora un significato e rappresenta una componente ineliminabile dell'esistenza.

- Ed ecco che quello che avrebbe dovuto essere - marxianamente - "l'esercito industriale di riserva" comincia a non dimostrarsi tanto "di riserva", ma sicuramente "esercito" e pure parecchio aggressivo, rivendicando con modalità alquanto vigorose ciò che i colleghi italiani hanno smesso da tempo di rivendicare, invecchiati e impauriti

       Questa dinamica mi interessa molto, è sintomatica di fenomeni che stanno avvenendo anche in altri Paesi, ed è qualcosa che può far entrare in crisi i calcoli e i calcoletti della grande finanza, delle classi politiche e sindacali ad essa asservite, e di quanti avevano sognato di sostituire nuovi schiavi ai vecchi schiavi. La principali peculiarità dei vecchi schiavi, in effetti, è che erano vecchi. I nuovi sono ancora schiavi, ma sono giovani, spesso molto giovani, e non hanno paura del conflitto, di tutte le forme di conflitto. Ecco perché resto profondamente convinto che, man mano che matura l'odio, il problema non sarà ciò che accadrà "al di là del muro", ammesso e non concesso che venga costruito, ma cosa succederà al di qua del medesimo e le dinamiche - così simpaticamente energetiche - che riuscirà a mettere in atto. Gli europei sono stati resi imbelli dal 1945 ad oggi grazie alla costante diffusione di falsi problemi e metapolitiche ireniche, e non è stato un trattamento "breve", ma ha avuto pieno successo. Vedremo che cosa accadrà a carico di coloro che europei non sono. Non prevedo situazioni troppo statiche e, avendo io nulla da perdere, mi paiono di notevole interesse.

                                 Piero Visani







      

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