martedì 21 giugno 2016

Divertissement

       Nei primi tempi di vita della Nuova Destra italiana, quando il mio amico M.C. ancora ne faceva parte, nacque con lui una piccola discussione in merito al fatto di quanti, partecipanti e intervenuti come oratori a un dato convegno, avrebbero preferito essere protagonisti di un convegno di Sinistra.
       Non raccolsi inizialmente la provocazione, non ne avevo voglia, non c'è nulla che mi annoi di più di convegni in cui ti tocca di ascoltare milioni di parole, molte delle quali non particolarmente interessanti, per me.
      Tuttavia, M.C. insisteva, sostenendo che si trattasse di una naturale complesso di inferiorità che alcuni avrebbero nutrito nei riguardi della cultura, dei costumi e dello stile della Sinistra. E, per surrogare le sue affermazioni, cominciò a stilare una lista, che mi invitò a integrare o completare. Mi rifiutai. Non mi interessava farlo. Alcune delle cose che M.C. sosteneva mi parevano assolutamente evidenti, ma non vedevo alcuna utilità nel perderci tempo sopra.
       A fine convegno, M.C. mi regalò quella lista con uno dei suoi soliti ghigni sardonici. La lessi distrattamente, ma mi accorsi che, più o meno, erano presenti al suo interno molti di quelli che ci avrei messo anch'io.
       Mi è capitata sotto gli occhi in questi giorni, quella lista, saltata fuori da un vecchio libro. L'ho letta con interesse e ho potuto apprezzare come M.C. ci avesse pienamente azzeccato. Non c'è, in questo, alcuna polemica nei riguardi delle scelte fatte da chiunque secondo coscienza, non mi permetterei mai. Vanno tutte bene e le rispetto. Mi è molto piaciuta, per contro, la straordinaria lucidità con cui un mio amico di una vita abbia saputo cogliere e interpretare sviluppi che, in alcuni casi, hanno avuto luogo parecchio tempo più tardi. Sia chiaro che non le considero abiure, non sono interessato al tema. Semmai approdi naturali, lucidamente interpretati da un osservatore - per sua intrinseca natura - sovente crudele.

                     Piero Visani