mercoledì 8 febbraio 2017

Chiamo classico il "sano" e romantico il "malato"


       Sono curioso di vedere quante testate, oggi, parleranno di Michele, il trentenne friulano suicida per disperazione, e quante invece delle beghe politiche, del Festival di Sanremo o del campionato di calcio.
      Devo però dire che i commenti individuali che leggo qua e là non mi confortano per nulla. Ci sono rabbia e sdegno, vivaddio!, ma anche una grande ricerca di cause individual-psicologiche, come se si trattasse - ovviamente - dell'ennesimo esemplare di soggetto disturbato. Invece coloro che ritengono "normale" un regime politico-sociale devastante come questo sono "sani", vero...?

                                   Piero Visani