martedì 18 luglio 2017

Sfaceli

       Questa prima metà del 2017 è stato un periodo di autentici sfaceli: personali, relazionali, lavorativi, sociali. Dovunque ho potuto raccogliere calci nelle terga, me ne sono arrivati a bizzeffe, alcuni accompagnati da sadiche affermazioni di gioia, altri da non meno sadiche (ma più scaltre...) neutralizzazioni.
      Avrei dovuto toccare il fondo ma - come diceva "Freak" Antoni - poi ho cominciato a scavare...
       In ogni caso, io non mi perdo mai d'animo, perché:
  • vivendo in questo mondo e in questa società, non ho mai pensato, nemmero per un attimo, di essere vivo: ergo, cosa avrei da perdere...?
  • avendo conosciuto le persone che ho conosciuto e che mi hanno consapevolmente buttato via, di che cosa dovrei essere preoccupato: del loro "amore" perduto...?
  • avendo lavorato con certi soggetti e avendoli necessariamente abbandonati per strada, di cosa avrei dovuto inquietarmi? Della cessazione della collaborazione?
       Sono in crisi, anche grave: è vero. Ma sono in piena serenità d'animo: non sono vivo e, di conseguenza, la morte non mi può fare paura. Vengo da un tour di conoscenze che hanno aggiunto molto al mio già totale disprezzo per il genere umano. Me ne sto da solo. Lavoro (fortunatamente non da solo ma con nuovi, ottimi partner). Non ho niente da perdere, se non che le catene continuamente postemi addosso degli adoratori delle vite a credito. Ho perso tante battaglie - è indubbio - ma non ho ancora perso la guerra. E' vero che vomito praticamente da mane a sera, pensando al mio "bel" 2017, ma mi sto curando. Non farò nulla di ciò che mi è stato riservato ed ho pure scritto due romanzi, che saranno altamente rivelatori.

                      Piero Visani






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