domenica 16 luglio 2017

Una domenica produttiva


       Come libero professionista, ho orrore dei fine settimana e della ripartizione eterodiretta tra tempo libero e tempo di lavoro. Me li decido entrambe io. Punto.
       Non mi vedo in giro con le masse popolari. Le detesto.
       Ergo sto nel mio eremo e studio, dal momento che lo studio non fa mai male ad alcuno.
      E' da un po' di tempo che sto approfondendo il tema della guerra psicologica, non solo perché mi serve per scrivere il relativo capitolo del mio libro "Storia della guerra dall'antichità ad oggi", ma perché suppongo che - dovendo raccogliere il cortese invito a guardare soprattutto a me stesso - è bene che io rinsaldi il mio patrimonio di conoscenze, in modo da non affrontare la realtà grossolanamente impreparato come sono soliti fare altri, o scambiando lucciole per lanterne (e anche viceversa, che forse come esempio è più pertinente...).
       Così, nel pomeriggio di oggi, ho analizzato i seguenti testi:

MEGRET, Maurice, "La guerre psychologique", Paris 1956.
IDEM,"L'action psychologique", Paris 1960.
McLAURIN, R., "Military Propaganda: Psychological Warfare and Operations", Praeger, New York 1982.
CHALIAND, Gérard, "La persuasion de masse, guerre psychologique, guerre médiatique", Robert Laffont, Paris 1992.
GERE', François, "La guerre psychologique", Economica, Paris 1997.

       Così, oltre a guardare soprattutto a me stesso, potrò specializzarmi in una disciplina che serve a fare molto male agli altri. A volte si ricevono anche buoni consigli. Ciascuno ricerca le proprie armonie.
             
                                Piero Visani


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