martedì 1 agosto 2017

Mauro Corona

       Non conosco Mauro Corona, se non che per qualche comparsata televisiva, però mi è molto piaciuta la sua reazione a carico dei balordi che hanno cercato di penetrare in casa sua, spaventando parecchio i suoi familiari.
       In casi del genere, giusto i giuristi, con la loro visione "complessiva" delle cose, riescono a spaccare il capello in quattro, in modo da alterare completamente la realtà, come è tipico della loro formazione burocratico-servile. I comuni mortali, per contro, reagiscono, chi più istintivamente, chi meno.
      Contro un atto ostile, quale che sia, rivendico il mio diritto di colpito di reagire come meglio credo, senza limiti di sorta, se non quelli caratterizzati dalla mia capacità di leggere le situazioni. E ovviamente totalmente pronto ad accettarne le conseguenze, per soddisfare l'onanismo mentale dei giuristi.
       In vita mia, sono stato colpito molte volte, sia in forma diretta sia metaforica e, ogni volta che reagivo, sentivo tanto gli aggressori coraggiosi (pochi) quanto quelli vili (moltissimi) preoccuparsi soprattutto di farmi notare DI NON ECCEDERE. Chi, io? Io non avrei dovuto eccedere? E pensarci un attimo prima di aggredirmi? E valutare i rischi cui si sarebbe potuti andare incontro? E' chiedere troppo?
       La consapevolezza della più totale immunità, in tutti i campi, sta facendo molti danni, ma non è necessario aver letto Carl von Clausewitz e il suo aureo saggio Sulla guerra, per sapere che il protrarsi delle ostilità è una forma di ascesa agli estremi e, poiché l'offensiva si esaurisce progredendo, ampi spazi si aprono per la difensiva... E, in determinati casi, è molto meglio avere qualche avversario abbattuto in più che qualche familiare vulnerato. Questa legge fondamentale sta venendo sempre più fuori, perché è insita nella natura umana. I giuristi e i politici raramente lo capiscono, ma non è il caso di aprire qui una discussione sull'"umanità" della loro natura...

                   Piero Visani





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