lunedì 17 settembre 2018

I miei romanzi

       Quando un autore nasce saggista e storico, è normale che si interroghi sulle proprie capacità di romanziere. Così, dopo aver scritto in sequenza due romanzi, un po' più di un anno fa, sono stato colto da crescenti dubbi sul loro effettivo valore e ho cominciato a lavorarci su, per quanto saltuariamente, effettuando modifiche e apportando correttivi.
       Una volta conclusa questa fase, ho lasciato i due testi a "fermentare" per un po', in attesa di rivederli successivamente a mente fredda. Quando ho operato tale revisione, sono rimasto forse ancora meno soddisfatto di prima e, a quel punto, ho deciso di sottoporli entrambi a una mia valente collaboratrice, con conoscenze letterarie decisamente superiori alle mie, nonché donna (il principale dubbio che mi assillava, infatti, era relativo alla consistenza e credibilità dei personaggi femminili).
       La disamina condotta dalla mia collaboratrice è durata a lungo, tanto è risultata approfondita, e, alla fine, il suo verdetto non è stato particolarmente positivo né sulle trame né sulla consistenza e credibilità dei personaggi femminili, da lei reputati assolutamente inattendibili.
       A quel punto, i miei dubbi hanno trovato conferma, di fatto quasi in parallelo con i giudizi invero lusinghieri tributati invece a un saggio come il mio Storia della guerra dall'antichità al Novecento, che è piaciuto davvero a molti. Ho dunque deciso di soprassedere a ulteriori stesure di romanzi o a modifiche dei medesimi. Se ne scriverò in futuro, lo farò solo dopo una riflessione molto più approfondita sulle modalità con cui uno storico può avventurarsi nel periglioso terreno della letteratura (o presunta tale...), magari con un romanzo storico...

                        Piero Visani



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