giovedì 3 maggio 2018

Recensione 2 di Piero Visani, "Storia della guerra dall'antichità al Novecento", Oaks Editrice, Milano 2018

Se il titolo dell’ultimo libro di Piero Visani “Storia della Guerra dall’Antichità al Novecento” vi spaventa un po’, non abbiate timore. L’ultima fatica del polemista torinese vi sorprenderà per la sua sintesi e per la sua scorrevolezza e leggibilità.
Il testo è uscito poco più di un mese fa per i tipi della OAKS Editrice al costo di 18,00 Euro, e non ha mancato di suscitare già alcune polemiche.

Visani, e non lo scopriamo oggi, è un profondo conoscitore della materia. Basti ricordare la sua esperienza maturata come consulente del Ministero della Difesa dal 1988 al 2006, e del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica dal 1990 al 1992.

In questo volume, e in meno di duecento pagine, l’autore ci fornisce una veduta “a volo d’uccello” di quello che la guerra ha rappresentato nel corso del tempo fino alle soglie del XX secolo. E come ci si potrebbe aspettare egli sta già lavorando a un secondo volume che si occuperà dello stesso argomento a partire dal primo conflitto mondiale fino ai giorni nostri.

Le tesi di fondo che l’autore vuole dimostrare sono sostanzialmente due. La prima è che la guerra fa parte della natura umana, e per quanto si tenda a bandirla e a demonizzarla, è da sempre, un tempo e ancora oggi, una componente fondamentale dei rapporti tra uomini e Stati.

“Occorre – dice l’autore – sottrarsi alla tentazione di considerare la guerra come un fenomeno puramente tecnico-militare. [Perché] se la guerra non esiste più (e sappiamo fin troppo bene che non è vero) il conflitto gode di ottima salute”.

In secondo luogo Visani vuole ricordarci che, per quanto si tentino di mascherare gli scontri bellici con definizioni nuove e, a volte fantasiose, come “peace keeping” oppure “operazioni di polizia internazionale”, la guerra, pur nell’evolversi degli strumenti tecnologici, nonché delle modalità di intervento, resta sostanzialmente sempre la stessa, pur nel mutamento della sua percezione da parte della gente comune, grazie al massiccio tentativo di edulcorarla dovuto ai governi e ai media.

In conclusione il libro rappresenta un efficace strumento per affrontare questo tema evitando i soliti luoghi comuni.

Per chi poi volesse approfondire l’argomento, potrà trovare in appendice un vasto assortimento di testi. Gli stessi che – è lo stesso Visani che lo afferma – egli ha non solo consultato ma anche “amato”.

Bartolo Collo
(in "Elec TO Mag", 29 aprile 2018, www.electoradio.com)

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