In una fase come l'attuale, di radicale cambio delle metapolitiche di riferimento, una parte dell'opinione pubblica si muove ancora - consapevolmente o meno - all'interno delle vecchie matrici concettuali e delle vecchie lingue; un'altra, per contro, le ha abbandonate consapevolmente e non le accetta più. Sviluppi del genere sono abituali nel campo della guerra mediatica e vanno combattuti con grande cognizione di causa. Il livello dello scontro è basso, al momento, in termini di conflittualità spicciola, ma è altissimo in termini di conflittualità potenziale. Vedremo che cosa accadrà, ma siamo nel bel mezzo di un caso di studio di estremo interesse, sul quale sarebbe meglio intervenire con iniziative molto potenti, piuttosto che limitarsi a osservare lo scenario nel mentre si dipana. Forse è chiedere troppo, ma uscire dalla vecchia matrice è un fondamentale atto preliminare prima di entrare (eventualmente) in una nuova.
Seguo con estrema attenzione il tutto, con forte interesse professionale e un po' dispiaciuto di non poter mettere personalmente mano a un materiale così fantasticamente plasmabile. Ma non taccio, e studio. Fasi di transizione (cioè di "crisi") così belle e interessanti capitano raramente, nella vita di una persona.
Piero Visani
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