E' appena stato pubblicato il mio saggio sulla Storia della guerra dall'Antichità al Novecento (Oaks Editrice, Milano 2018, 195 pagine, prezzo 18 euro) e non mi abbandonerò certo alla pratica - un poco autoreferenziale - dell'autorecensione, augurandomi che qualche amico vorrà cortesemente leggere e recensire il mio libro. Tuttavia, credo possa essere utile spendere alcune parole di presentazione del medesimo, per spiegare la ratio che mi ha indotto a scriverlo e come ho voluto farlo.
Avrei dovuto essere uno storico accademico, visto che la mia tesi di laurea, nel lontano 1973, fu dedicata all'Esercito italiano da Dogali ad Adua (1887-1896) e avrebbe dovuto essere pubblicata dalla Feltrinelli. La mia carriera universitaria, tuttavia, fu stroncata da motivazioni di carattere eminentemente politico e - da allora - pur continuando a scrivere e anche a scrivere qualche libro (come Lo stratega mediatico, Roma 1998, e altri) - mi imbarcai in diverse altre intraprese professionali, tra cui un lungo periodo trascorso come consulente di vari organismi di studio del Ministero della Difesa.
Fu tra il 2010 e il 2011 che alcuni amici (Riccardo Paradisi, Graziella Giangiulio e Carlo Pompei) della redazione del quotidiano Linea mi chiesero di scrivere una "Storia della guerra" a puntate, e io mi accinsi a farlo utilizzando un criterio di rilevanza e, al tempo stesso, uno di mio personale gradimento. Non pensavo infatti che da quella serie di articoli sarebbe potuto un giorno scaturire un libro, per cui cercai di procedere in piena libertà, seguendo essenzialmente le mie personali inclinazioni.
Quando poi Linea cessò le pubblicazioni, mi ritrovai con questo lavoro incompiuto, che tenni nel cassetto per parecchi anni, fino a quando, nel momento in cui nacque Oaks Editrice, dell'amico Luca Gallesi, non gli proposi di riprendere quella "Storia della guerra" e farne un libro. Dal momento che il lavoro si presentava come molto lungo, con l'editore nacque l'idea di dividerlo in due parti, con un primo volume dedicato all'evoluzione del conflitto dall'antichità greca fino all'inizio del Novecento (cioè fino a prima dello scoppio della Grande Guerra) e un secondo incentrato sui conflitti del XX e del XXI secolo.
Poiché mi pareva un progetto interessante e importante, decisi che il lavoro fatto fino a quel momento avesse bisogno di almeno una modifica sostanziale: il libro nascente sarebbe rimasto diviso in piccoli e sintetici capitoli tematici, di facile leggibilità per ogni tipo di lettore (anche il meno esperto di questioni storiche), ma, onde evitare un andamento troppo rapido o una lettura troppo superficiale, ho deciso di corredare ogni singolo capitolo di una ricca bibliografia (per quanto possibile riportata in nota e successivamente ampliata a fine libro) che non intende ovviamente essere esaustiva, ma che fornisce indicazioni sui testi di riferimento che maggiormente sono piaciuti a me, sui quali mi sono formato e che consentono una lettura del tema della guerra che sia la più affine possibile alla mia, senza per questo pretendere di indirizzare il lettore in un senso piuttosto che in un altro, ma semmai cercando di indurlo a fare del mio libro un punto di partenza e di stimolo per ampliare e approfondire gli argomenti che, nel caso, potessero essergli apparsi più interessanti di altri.
Non so che questo tipo di approccio risulterà gradito e credo che potrà essere oggetto di qualche critica da parte degli ambienti accademici, ma non avevo e non ho rivincite da prendermi, e ho cercato soprattutto di scrivere una "Storia della guerra" di impianto divulgativo e di facile leggibilità, che mi auguro potrà piacere ai lettori. Confido nella loro benevolenza.
Piero Visani
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