Dopo la proditoria aggressione dei nostri "cugini latrini" alla toilette di Bardonecchia (ogni Paese ha i suoi "punti caldi" da difendere...), dopo le gratuite violenze cui essi si sono lasciati andare contro un bidet trovato all'interno della toilette medesima (com'è noto, i francesi - e non solo loro - ne sono duramente insofferenti), il ministero degli Esteri italiano ha convocato l'ambasciatore francese per chiedere chiarimenti. In assenza del titolare del dicastero, l'on Angelino Alfano, non sarà necessario esprimersi a gesti con il diplomatico, ma è già stata chiesta la solidarietà di tutti i Paesi "alleati" (inevitabilmente tra virgolette, in genere noi abbiamo solo padroni...) affinché affianchino l'Italia nel condannare una così volgare aggressione ed espellano almeno due diplomatici francesi ciascuno, esattamente come abbiamo fatto noi con i diplomatici russi, rei di non averci mai fatto niente, ma solidali con i nostri "alleati/padroni".
Non si ha notizia di interventi, nell'amena cittadina montana piemontese, di esponenti delle forze dell'ordine (?) italiane, ma che il nostro fosse un Paese a sovranità molto limitata lo sapevamo già: da Ustica al Cermis, da Calipari a Viale Jenner, qui tutti i nostri "alleati/padroni" fanno ciò che vogliono, anche perché riesce loro sempre più difficile considerarci qualcosa di diverso da una mera espressione geografica. Ma ora fletteremo i muscoli e Macron morirà (dal ridere...).
Siamo sempre all'8 settembre 1943 e la "tenuta delle istituzioni democratiche" finisce - proprio come allora - in un "fuggi fuggi" generale. Come direbbe il Manzoni, "il coraggio, uno, se non ce l'ha, mica se lo può dare"...
Piero Visani
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