sabato 31 marzo 2018

La Rivolta di Pasqua - Dublino (24 aprile 1916)

       Subito dopo aver occupato il General Post Office, gli indipendentisti irlandesi cominciarono a cercare di fortificarlo, utilizzando tutti i materiali disponibili (dal mobilio ai sacchi postali). Non appena le notizie dell'insurrezione cominciarono a raggiungere il comando inglese, un distaccamento di un reggimento di formazione composto - tra gli altri - da elementi di celebri reparti di cavalleria come il 5° e il 12° Lancieri, venne inviato dalle Marlborough Barracks, site nei pressi del Phoenix Park, in direzione di Sackville Street.
       Carente di informazioni sulla situazione tattica, il colonnello Hammond, comandante del reggimento di formazione, fece fermare il suo reparto nei pressi del Parnell Memorial, all'estremità settentrionale di Sackville Street e mandò in avanscoperta una pattuglia di lancieri, per avere un quadro chiaro di quanto stava accadendo. Non appena arrivata all'altezza di quella che era allora la Colonna di Nelson, la pattuglia esplorante di lancieri venne individuata dai rivoltosi che si stavano barricando all'interno del General Post Office. La tentazione di colpirla si fece subito fortissima e molti uomini si riversarono verso le finestre dell'ufficio, imbracciando i fucili. James Connolly e Michael Collins si attivarono prontamente per fare sì che venisse organizzato un agguato in piena regola, ma la loro capacità di comando non si rivelò in grado di gestire oculatamente l'entusiasmo dei rivoltosi, i quali aprirono il fuoco contro i lancieri molto prima di quando sarebbe stato opportuno, per cui gli inglesi ebbero solo tre morti e un cavallo abbattuto, benché fatti oggetto di fuoco di fucileria proveniente dalle due parti della via.
       Fu il primo sangue sparso nel corso della Rivolta di Pasqua e la comprensibile, eccitata reazione dei ribelli servì a rendere edotto il comando britannico che il General Post Office e Sackville Street erano saldamente in mano dei rivoltosi, per cui era necessario far affluire a Dublino truppe di rinforzo prima di organizzare una reazione massiccia. Tuttavia - come già in altre circostanze analoghe - la decisione di affrontare il nemico con una forma di guerra regolare, per di più statica e non basata sulla mobilità tattica, fece sì che gli insorti indipendentisti offrissero ai britannici il tipo di conflitto nel quale era davvero impossibile riuscire a battere delle truppe regolari. Con una scelta del genere, l'esito dell'insurrezione era segnato fin dall'inizio.

                            Piero Visani




                                    

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