lunedì 26 marzo 2018

Il ruggito del topo

       Quando si tratta di fare gli ascari, gli italiani sono difficilmente battibili, al punto che - per puro ossequio da servo - un governo dimissionario come quello Gentiloni sente la necessità di espellere due diplomatici russi semplicemente perché questo gli è stato chiesto dagli USA, dalla NATO e dall'UE.
       Lo scenario politico nazionale ha subito di recente un certo mutamento - e non sgradevoli sono state le proteste espresse contro questa decisione assurda da Salvini e dalla Meloni - ma il mondo occidentale ha oggi bisogno di un nemico esterno, onde cercare di legittimare in qualche modo le sue assurde iniquità e inefficienze interne. E chi meglio della Russia di Putin, come ai "bei tempi" della "Guerra Fredda"?
       Ovviamente l'"ascarismo" del governo Gentiloni non fa notizia, visto che si tratta di un esecutivo "calabrache" per eccellenza, a partire dalla svendita (reale o presunta?) di acque territoriali nazionali o delle figuracce rimediate con la Turchia. Un po' di più ne fa il silenzio del Movimento 5 Stelle, che però, quando i ruggiti arrivano da Washington e da Londra, deve sempre badare a non "misconoscere i padri", altrimenti sarebbero guai. Dopo tutto, dopo le "primavere arabe", questa non è forse un'autunnale "primavera italiana"...?

                 Piero Visani



                                  
       






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