Premesso che, dalle mie parti, non è facilissimo riuscire a fare un certo numero di chilometri senza imbattersi in "forze dell'ordine" che non ti fermino per chiederti che cosa stai facendo, dove stai andando, perché e via libertarieggiando, constato con soddisfazione che il controllo del territorio, se solo il governo lo vuole, è possibile, anche se è così soffocante e capillare. Non era così, per contro, quando in un anno sbarcavano sulle nostre coste almeno duecentomila migranti. Per loro, in effetti, valeva il diritto alla sopravvivenza, che a noi, cittadini di quarta o quinta classe, non è consentito. Non ho mai sentito citare, in queste surreali mattine, il diritto alla sopravvivenza per noi poveri autoctoni e non l'ho citato a mia volta, non solo per non far adirare i miei controllori, ma perché uno su mille, vagamente più avveduto, avrebbe potuto dirmi: "ma stiamo lavorando per la sua sopravvivenza", e ridergli apertamente in faccia non sarebbe stata cosa apprezzata, suppongo...
Come sempre, in politica, volere è potere. Evidentemente, anche qui - come nel caso dell'euro - siamo nel campo di SITUAZIONI IRREVERSIBILI, tipiche di qualsiasi democrazia totalitaria compiuta, con l'assenso delle masse/greggi. Ho però almeno un motivo di ottimismo: salire su un barcone con altri disgraziati come me, quando la "cura Lagarde" comincerà a far sentire i suoi effetti di miseria totale su un Paese già terribilmente impoverito, mi auguro sarà consentito anche a me, povero migrante italico con le pezze alle terga. Magari i "cani da guardia" locali chiuderanno un occhio e forse due (ci sono abituati, del resto...) e poi posso sempre fare riferimento ad una formidabile arma di distrazione di massa: travestirmi à la Al Jolson. Così avrò il beneplacito delle polizie, della Sinistra "illuminata", dei 5 Stalle, dell'ONU e della Chiesa. Tuttavia, se anche dovessi riuscire a prendere il largo con altri disgraziati come me, sarà interessante scoprire quale sarà l'atteggiamento delle polizie (straniere) all'arrivo. Sono pochi i Paesi pieni di dementi come il nostro...
Piero Visani
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