martedì 10 marzo 2020

Il mio "Vaffa Day"

       Iniziare una giornata compilando moduli di autocertificazione per moglie e figlio, di modo che possano recarsi in Comuni limitrofi a quello di residenza, secondo le migliori tradizioni dell'Unione Sovietica staliniana, ha colmato la mia vita già scarsissimamente relazionale (non esco quasi mai di casa, non sento la necessità di incontrare e relazionarmi con "umani", affetti o meno che siano da Corona virus) di una componente che invero le mancava, vale a dire un "vaffa day". Per contro, a scrivere minchiate burocratiche, nel giro di una mezzora ho lanciato un numero di "vaffa" superiore a quello di qualsiasi manifestazione "grullina" e ho anche potuto ringraziarli - a modo mio - con tutto l'affetto che va rivolto ai finti libertari, ai securitari, ai giustizialisti. A tutti coloro che si sentono soddisfatti quando possono dire: "la galera rende liberi" e magari risiedono nell'ameno paesino di Sant'Ilario, sebbene si capisca che non hanno fattezze né movenze né redditi da missionario...
A costoro, con il loro pseudo-azzimato "avvocato del popolo" (sic), è dedicato il mio personale V-Day, perché - si sa - "il campo (di concentramento) rende liberi"...

                                            Piero Visani



Nessun commento:

Posta un commento