Visto che siamo in un'epoca di "neo-patrioti" (forse molto più "neo" che "patrioti"), chissà chi si ricorda dell'ode manzoniana "Marzo 1821", di cui tra un anno esatto ricorrerà il duecentesimo anniversario sia della stesura (15-17 marzo 1821) sia dell'evento (i moti carbonari in Piemonte, l'abdicazione di re Vittorio Emanuele I in favore del fratello Carlo Felice e la concessione della Costituzione da parte del reggente Carlo Alberto, che fecero sorgere la speranza dell'entrata in guerra del regno di Sardegna contro l'impero austro-ungarico per promuovere l'indipendenza italiana, poi atrocemente delusa).
Questo il celeberrimo incipit dell'opera:
Soffermàti sull’arida sponda
vòlti i guardi al varcato Ticino,
tutti assorti nel novo destino,
certi in cor dell’antica virtù,han giurato:
non fia che quest’onda
scorra più tra due rive straniere;
non fia loco ove sorgan barriere
tra l’Italia e l’Italia, mai più!
L’han giurato: altri forti a quel giuro
rispondean da fraterne contrade,
affilando nell’ombra le spade
che or levate scintillano al sol.
Già le destre hanno strette le destre;
già le sacre parole son porte;
o compagni sul letto di morte,
o fratelli su libero suol.
La situazione è oggi diversissima, ma il nemico rimane il medesimo ed è un impero economico, molto più che politico-militare
. La prevenzione razzistica nei nostri confronti non è minimamente mutata e la Storia - se e quando si ripete - lo fa come tragedia o come farsa. Della seconda siamo abilissimi (e naturalmente vocati) protagonisti. Della prima, in genere involontarie vittime. Nelle fasi di accelerazione storica - e questa è certamente una di esse - penso sia utile conoscere un po' il passato, per non sbagliare un evento fondamentale come la designazione del nemico principale (per me: l'Unione Europea e chi la controlla a proprio vantaggio) e avere bene in mente che non sarà il "patriottismo" dei "canti da osteria" dal balcone a farcene uscire vincitori. Serviranno sudore e lacrime. Sangue non so, magari non direttamente, ma certo indirettamente sì, e molto. Del resto - visto che ho buona memoria e NON amo le dimenticanze - non li ho votati io coloro che ci hanno venduto (largamente remunerati) al Quarto Reich.
Piero Visani
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