giovedì 27 ottobre 2016

Il piano inclinato

       E' divertente notare come oggi, per qualsiasi tipo di committente operi nel mondo lavorativo nazionale, l'unico fattore che abbia ancora un senso è il prezzo, che deve essere basso, preferibilmente bassissimo. Quella è l'unica discriminante. Della qualità, nemmeno a parlarne. Non se ne conosce l'esistenza e, nel caso - raro - in cui la si conosca, conta nulla rispetto al prezzo. Poi spesso accade che certi committenti ti vengano a cercare per dirti che il concorrente che ti avevano preferito ha fatto un lavoro da schifo, e non si peritano anche di chiederti se potresti metterglielo un po' a posto, naturalmente nel minor tempo possibile e con la minima spesa tollerabile, perché i soldi li hanno già dovuti tirare fuori per il tuo concorrente, che ovviamente ti hanno preferito e che hanno pagato (lui sì) per intero, per cui si trovano già ad aver sborsato soldi per niente, e vorrebbero recuperarli sfruttando te...
       A quel punto, sapendo che hai una vita sola e che comunque morire si deve, non c'è niente di meglio che mandarlo a quel paese, l'ex-committente. Faccia pure come crede, ma non a spese tue. Ha commissionato una schifezza? Benissimo, che se la goda! La dignità innanzi tutto. Si vivrà ancora più modestamente di prima, ma almeno con la schiena dritta. E poi è troppo divertente farsi qualche viaggetto di lavoro all'estero e notare quanto sia apprezzato - in giro per il mondo - il cialtronismo imprenditoriale e lavorativo italiano. So' soddisfazioni...

                                  Piero Visani