sabato 15 settembre 2018

L'immutabile "democrazia"

       Non passa giorno, anzi non passano ore né minuti senza che qualche "solone" - in servizio permanente effettivo o di complemento, volontario a ferma breve o professionista fin troppe volte raffermato (e mai pensionato...) - non ci "delizi" sull'immutabilità della democrazia e dei suoi valori".
       Sistema davvero divertente, quello democratico, dove NON si può cambiare neppure se lo decide la maggioranza. La maggioranza degli italiani, ad esempio, è contraria all'immigrazione indiscriminata e che non si trasformi in integrazione, ma rimanga pura e semplice accoglienza? No, non va bene. Ma hanno votato a maggioranza per una soluzione del genere? Non va bene lo stesso, sono ignoranti e, in futuro, le elezioni non si svolgeranno più sulla base del criterio "un uomo, un voto", ma di quello - ultra-democratico - de "una laurea (almeno triennale e di chiaro orientamento globalista-universalista), un voto". Se per caso avrai una laurea, ma le tue deviazioni intellettuali e culturali ti avranno portato ad esse una "merda sovranista" (secondo la nobile definizione di marca lussemburghese), potrai solo fare il lavapiatti a Londra, insieme a decine o centinaia di migliaia di giovani italiani che "volevano troppo", in patria.
       Si dice sempre che in questo Paese non esista mobilità sociale, e che i figli dei ricchi restino ricchi, così come quelli dei poveri restano poveri. Ma neppure in termini di mobilità politica andiamo molto bene, visto che sta diventando affine a quella della Corea del Nord. Lunga vita ai vari Kim che "allietano le nostre vite" con i loro saperi e le loro morali! Almeno in Nord Corea ne hanno uno solo!

                          Piero Visani




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