Molti amici, parenti e conoscenti che vivono nell'area collinare alla periferia di Torino sono concordi nel rilevare il numero insolito di "neri non per caso" che percorrono le tortuose stradine della collina stessa, talvolta - se più accorti della media... - intenti a fingersi pacifici joggers.
Da queste parti, chi abita in case singole, anche per nulla isolate, sa bene che agosto NON è un mese adatto a fare vacanze e che, se del caso, è meglio affidare il presidio della propria abitazione a qualcuno che ci rimanga dentro od eserciti qualche forma di controllo costante e ravvicinato.
I residenti di queste zone sanno bene che uno dei pregi migliori della democrazia italiana è lasciar fare tutto a tutti, a condizione che non danneggino i manovratori e la loro solida rete di interessi, e che lo Stato esiste solo per prendere, mai per dare. Dunque guardano con crescente preoccupazione a questa "festa mobile" di soggetti che si spostano di continuo da un punto all'altro della collina, sempre provvisti di telefonini ultimo modello. E la situazione non è diversa o migliore nei centri urbani limitrofi, dove ormai è costante la loro presenza davanti o nei pressi di condomini, magari anche per studiare le abitudini dei residenti.
Come cittadino, la cosa mi preoccupa relativamente poco: ho già dovuto dare forzosamente tutto il mio poco oro alla Patria, per il pagamento di balzelli vari utili a mantenere ed ingrassare la classe politico-burocratico dominante, ergo ho da perdere giusto le mie catene. Nient'altro.
Come padre di famiglia e come marito sono preoccupato per la sicurezza dei miei familiari, perché io non ho scorte e non ho certo risorse per potermele permettere. Al massimo, posso pensare di fare come Mauro Corona...
Come polemologo, infine, la cosa mi diverte alquanto, perché vedo gettare disinvoltamente le basi di una conflittualità e di uno scontro sociale che non potrà finire altro che in un qualcosa di molto sanguinoso. Sorrido; è probabile che potrà essere anche il sangue mio, ma non sarà il solo. Di fronte alla follia più totale di un popolo di ebeti e dei suoi governanti, la cosa in fondo mi diverte. Mi viene in mente il rimbrotto di Federico il Grande ai suoi granatieri, a Kolin (1757): "Maledetti, pensate forse di vivere in eterno...?". Io no, per nulla, anzi penso che in questo sistema di morte io sia già morto da tempo. Ergo...
Piero Visani
Quelli più che alla giugulare, puntano al cuore!
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