martedì 29 agosto 2017

Corse e rincorse

       I sostenitori del nostro "come il migliore dei mondi possibili" sono sempre pronti - per qualsiasi critica, anche molto soft e urbanamente formulata contro la loro visione del mondo - a sbatterti in faccia che la "bellezza" di questo mondo è data dalle moltissime opzioni a disposizione di ciascuno. Loro non le vedono restringersi, non sia mai, sono troppo intelligenti e soprattutto troppo equilibrati, e per qualsiasi problema hanno una soluzione assolutamente "saggia".
       Vedremo. E' almeno dal 1989 che tale saggezza non la vedo più, ma resto curioso. Deve essere interessante ragionare mentre alcuni stupratori inseguono tua moglie o tua figlia (e non ho scritto - si prega di notare - "stupratori di colore").
       Uno dei problemi più gravi della ragionevolezza è che comincia come dote dei saggi, poi - strada facendo - diventa dote dei più sciocchi, o dei più ciechi, o dei più collusi, o di tutti e tre.
       Personalmente, non ho alcuna speranza in alcunché, ma - per usare i titoli di alcuni recenti romanzi francesi - attendo con forte curiosità i giorni della "Guerriglia", quelli della "Sottomissione", quelli dei massacri. Le ragionevolezze finiscono sempre in massacri. Attendo fidente. Del mio, nulla mi importa. Nella democrazia totalitaria non mi sento per nulla vivo, ergo attendo una naturale ricomposizione tra morte formale e morte sostanziale.

                             Piero Visani





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