Capita che la sacrosanta polemica contro alcune delle più evidenti degenerazioni del capitalismo porti erroneamente ad interpretare troppo alla lettera alcune delle sue componenti, ad esempio quella dei "cacciatori di teste".
Il problema di fondo della contemporaneità è che il conflitto è diventato talmente complesso da non poter in alcun modo essere lasciato in mano ai violenti. Se accade, anche solo per caso o per distrazione, il risultato è sempre un bel autogol, un plastico esempio di eterotelìa, o eterogenesi dei fini che dir si voglia. E, a differenza che nella guerra asimmetrica, non si ha "la sconfitta del vincitore", ma "l'affossamento del perdente". Chapeau!
La considerazione mi nasce spontanea leggendo in rete alcuni commenti su una deplorevole vicenda di ieri, ispirati a virilismo od a goliardia che sono entrambi alquanto superficiali - come strumenti interpretativi - in una società complessa come quella contemporanea. A meno che non si tratti delle solite interpretazioni che escono in forma ridotta per venire incontro alle capacità intellettuali degli autori...
Piero Visani
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