martedì 20 agosto 2013

Marie Joséphine Rose Tascher de la Pagerie - 2

Ci sono donne castranti (tante, troppe direi). Donne il cui unico obiettivo pare quello di far soffrire gli uomini, che intimamente devono odiare profondamente, per sottoporli a tale trattamento. E ci sono invece donne che sembrano nate per fare la gioia degli uomini, con i loro vezzi, la loro esasperata femminilità, la loro chiara consapevolezza dell'enormità, in ogni tempo e luogo, del pussy power. Non che anche queste ultime non facciano soffrire, ma chi le corteggia sa che, in caso di successo, avrà un'adeguata ricompensa... E non sono neppure e necessariamente - come vuole certa agiografia femminista e omosessuale - delle sciocche puttanelle che hanno una redditività solo "localizzata", cioè a letto.
Sono donne che sanno farsi amare, che sono "dispensatrici di amore", condizione che - intesa correttamente e non volgarmente - è in verità la sublimazione della condizione femminile di ogni tempo, poiché consente alla donna di esercitare il proprio potere supremo, quello consolatorio, senza peraltro inibirle la possibilità di fare - e in maniera eccellente - qualsiasi altra cosa. Ma resta quel "tocco in più" senza il quale il mondo sarebbe un luogo ben triste, popolato solo di virago o di civette che promettono ma non mantengono.
E' questo il caso di Marie Joséphine Rose Tascher de la Pagerie, bella e soprattutto sensualissima creola nata nel 1763 in Martinica, da una famiglia di piccola nobiltà terriera e andata in sposa, nel 1779, al visconte Alexandre de Beauharnais.
Perso il marito nel turbine rivoluzionario, la bella Joséphine - donna che i suoi numerosi amanti descrivono come ardentemente sensuale - divenne in breve l'amante di Paul Barras, una delle figure dominanti del periodo rivoluzionario e, quando costui decise di liberarsene, la spinse tra le braccia di un giovane militare emergente, il generale Napoleone Buonaparte.
Molto si è scritto del matrimonio e della burrascosa relazione tra i due. I dati permanenti che emergono è che entrambi fossero molto amanti della vita e che nessuno dei due rinunziasse a un nutrito stuolo di relazioni extraconiugali. Tuttavia, il legame personale tra i due rimase sempre solidissimo.
Tra i meriti della Rivoluzione Francese, occorre indubbiamente annoverare un mutamento dei costumi che deve essere visto, per quanto possibile, con occhi non intrisi di sessuofobia. Dopo le nefandezze del periodo del Terrore, era normale che la joie de vivre si impadronisse di tutti e portasse a un allentamento dei comportamenti individuali, ma faccio fatica ad adottare il termine "allentamento", in quanto, se a livello di comportamenti sessuali gli umani seguissero la biologia, e non la religione o la sociologia, la vita di tutti noi sarebbe infinitamente più libera, più serena e meno complicata. Quando ci libereremo da ideologie e da religioni che passano attraverso i genitali (e questo, in una certa maniera, serve anche a qualificarne il livello oggettivo - delle ideologie e delle religioni, intendo, non dei genitali...), faremo un gigantesco passo avanti, anche se temo che quel momento sia ancora lontano.
Anche dopo che, nel 1809, Napoleone, divenuto imperatore nel 1804, fu costretto a ripudiarla e a risposarsi con Maria Luisa d'Austria per garantirsi, per ragioni dinastiche, una discendenza, i suoi rapporti con la ex-consorte continuarono ad essere buoni, poiché il vincolo che li legava era solido e andava al di là delle vicissitudini della vita.
Alla sua morte, avvenuta - probabilmente per una polmonite - nel maggio 1814, quando Napoleone era stato costretto all'esilio all'isola d'Elba, egli non volle vedere nessuno per due giorni, travolto da un profondo dolore. Probabilmente Joséphine, più ancora di Maria Walewska, fu il grande amore della sua vita.
Donna abile, scaltra, di bassa statura, ma incredibilmente seduttiva e sensuale, Joséphine Beauharnais è una di quelle figure femminili che piacciono molto agli uomini. Non una "dark lady", perfetta sintesi di Eros e Thanatos, ma un soggetto capace di mettere gli uomini ai propri piedi grazie alle sue arti seduttive e sensuali. Un modello probabilmente superato dall'evoluzione dei tempi, ma che i maschi, alla prese con un altro sesso ormai completamente autoreferenziale, talvolta non possono fare a meno di rimpiangere.

                                              Piero Visani

1 commento:

  1. Piacevole lettura, su questa donna che è rimasta nella storia per essere diventata l'amante e la prima moglie di Napoleone . Ma non solo questo come ben racconti! Un saluto Piero!

    RispondiElimina